Yoga Vasistha, Libro 3, Capitolo 10
35 Senza coscienza non v’è vita né comprensione, nessun esercizio dell’intelletto, nessuna azione o sensazione, nessun desiderio mentale né sentimento di sorta. 36 Quindi l’Essere che è pieno di questi poteri e che è senza decadenza, è visto da noi seduto nel Suo stato di vuoto tranquillo, ed è più sottile del vuoto rarefatto delle regioni eteree.
37 Rama disse: “Parlami ancora e più precisamente della forma di questo Essere trascendente la cui natura è intelligenza infinita, così che io possa avere più chiarezza nella mia comprensione”.
38 Vasishta disse: — Ti ho detto ripetutamente che esiste un Brahma supremo, la causa delle cause, che rimane solo in Sé stesso quando l’universo è finalmente dissolto o assorbito in Lui. Ascoltami mentre te Lo descrivo pienamente.
39 Ciò che lo yogi vede dentro di sé nel samadhi, dopo aver dimenticato la sua personalità e fermato le facoltà e le funzioni della sua mente, è veramente la forma dell’Essere indicibile. 40 Lo yogi assorto in meditazione senza consapevolezza del mondo visibile, senza alcun senso di osservatore-osservato, e che vede la luce splendere in se stesso, è la forma di quell’Essere.
41 Colui che, avendo dimenticato la natura dell’anima individuale (jiva) e le sue tendenze verso i fenomeni, rimane nella pura luce e nello stato tranquillo della sua coscienza, è la forma dello Spirito Supremo. 42 Colui che non sente il vento né tocco di qualcosa sul proprio corpo, ma vive come una massa di intelligenza in questa vita, è veramente la forma del Supremo.
43 Lo stato della mente di cui beneficia l’uomo di buon senso nel proprio lungo sonno profondo, indisturbato da sogni o da moscerini, è veramente la forma del Supremo. 44 Ciò che dimora nel cuore del vuoto, dell’aria e della pietra, ed è l’intelletto di tutti gli esseri inanimati, è la forma del Supremo. 45 Qualunque cosa irrazionale e inconscia viva per natura, senza anima e mente, lo stato tranquillo della propria esistenza, è la natura del Signore Supremo. 46 Ciò che è seduto in mezzo alla luce intellettuale dell’anima [la consapevolezza profonda], ciò che è situato in mezzo alla luce eterea del sole, e ciò che è in mezzo alla luce ordinaria che possiamo vedere, è veramente la forma del Supremo.
47 L’anima che è testimone della nostra conoscenza della luce e delle tenebre, ed è senza inizio né fine, è la forma del Supremo. 48 Colui che ci manifesta il mondo e mantiene Sé stesso nascosto alla vista, sia Egli ‘uno’ col mondo o distinto dal mondo, è la forma del Supremo. 49 Colui che, sebbene pieno di attività, è calmo come una roccia, e sebbene non sia vuoto sembra essere vuoto, è la forma del Supremo.
50 Colui che è la sorgente e la foce della nostra triplice coscienza di conoscitore-conosciuto-conoscenza, è molto difficile da raggiungere. 51 Colui che risplende dello splendore delle triplici condizioni di conoscibile-conoscitore-conoscenza, e ce le mostra come un grande specchio inconscio, è veramente la forma del Supremo, che non è la causa bensì la fonte di tale triplice categoria.
52 La mente liberata dalle attività corporee e dai suoi sogni, che resta concentrata sulla coscienza che dimora sia nei corpi viventi come in quelli inerti, Non si estingue quando il nostro essere si estingue [l’io individuale legato al corpo e alla mente]. 53 La mente intelligente che è così fissa come un corpo immobile, ed è libera dall’esercizio delle proprie facoltà, può essere paragonata alla Mente Divina.