la liberazione nel dopo morte attraverso la lettura del Bardo

— Buongiorno Sergio, ti disturbo per una buona ragione. Il papà di una mia amica ha lasciato il corpo ieri sera. Lei ha letto il Bardo e ora comincia a guidarlo. Deve leggergli una giornata alla volta? Il tempo fuori dal corpo è diverso che io sappia. Come si fa? Grazie mille!

— Carissima, io non ho mai guidato il Bardo. Il Bardo dura 49 giorni e se la tua amica ha il Libro Tibetano dei Morti, lì troverà scritto cosa leggere giorno per giorno. Ti allego questa edizione sintetica di Osho.

La tua amica ha avuto esperienze del Sé?

— Grazie Sergio, me l’avevi già inviata, ed è quello che le ho fatto avere. Quindi un giorno alla volta inteso come nella nostra dimensione?

— Esatto!

— Io sono stata guidata una volta e non si faceva distinzione…

— No, ogni giorno ha il suo testo, ma nel pdf che ti ho mandato c’è scritto. Nel tuo caso, non essendo morta, ti è stata data una lettura completa del Bardo per fartelo conoscere e in qualche modo sperimentare un pochino attraverso l’immaginazione.

Comunque, se chi legge il Bardo non capisce ciò che sta leggendo, che guida darà al defunto? Inoltre il Bardo è redatto con una terminologia tipica tibetana, con cui il nostro linguaggio non ha molta familiarità.

Invece chiunque comprende l’Amore. Se la figlia si collega mentalmente al padre e gli trasmette che lui è Puro Amore, Luce, Bellezza, con il proprio sentimento di amore universale verso di lui, il defunto sarà sostenuto lungo il bardo e Guadagnerà una reincarnazione migliore. Se ad esempio si trova in un sogno penoso, in cui vi sono i sentimenti negativi di paura, rabbia, afflizione ecc., convertendo questi sentimenti in Compassione e Amore, ne uscirà rapidamente avviandosi verso un’incarnazione più fausta.

Inoltre, dato che il testo di Osho è di poche pagine, la figlia potrebbe leggerselo e inserire nella comunicazione interiore col padre quelle parti che comprende e che ritiene utili.

La Liberazione attraverso la lettura del Bardo è stata messa in discussione dai tibetani. Essere una Coscienza impersonale e senza forma, senza intenzioni né azione, è una cosa parecchio diversa dall’essere una persona. Come fa uno nella morte a illuminarsi senza avere meditato prima sulla sua vera natura. Si può invece sostenerlo con l’Amore, come ho detto prima.