Quando c’è percezione, la mente assume il ruolo dell’oggetto di percezione proprio come quando si percepisce il braccialetto, sebbene in verità sia oro.
Non vi può essere percezione tra due cose completamente diverse. Soltanto quando c’è similitudine tra il soggetto e l’oggetto è possibile la percezione.
Nella mente il soggetto è ritenuto senziente e l’oggetto viene detto inerte.
Se questa illusoria divisione non viene vista per ciò che è, sorge il falso ego. Ma quando la mente indaga sulla sua stessa natura, questa divisione scompare. Allora vi è la realizzazione della propria Coscienza Infinita e si consegue grande beatitudine.
[Lo Yoga Vasistha, La Storia di Ahalya]