— Caro Sergio, tutto è illusione, inseguiamo un pensiero, che sia di liberazione o di mangiare una bistecca, sotto tutta questa vita percepita dalla mente, sotto l’emozione che scaturisce dal credere che un giorno sarò risvegliato c’è Dio, che in ogni nanosecondo è presente e inconoscibile. Sto impazzendo o è questa la verità? Ciò che percepiamo è comunque falso? Né questo né quello. È questa la Via? Grazie infinite per la tua disponibilità!
Non potendo percepire noi stessi come Verità, Assoluto o Dio… può avvenire una resa a questo inconcepibile? È il silenzio che non si può ascoltare e che fa da sfondo a tutti i suoni? Noi saremmo quel silenzio e quindi essendolo non possiamo ascoltarlo ma è lui che rende possibile le nostre percezioni? Si rasenta la follia.
— Mi dispiace di aver postato quel discorso di Jean Klein, ero molto in dubbio nel farlo. Il fatto è che io posto per sadhaka che si trovano in stadi diversi. Quella comunicazione di Klein è adatta solo a chi è già vicino alla meta, direi a chi è quasi arrivato e gli basta solo una spintarella ad abbandonare l’ultima identità di ricercatore e ad essere semplicemente Ciò che cerca e con cui già si fonde da tempo.
Mi avevi già esposto questo tuo problema l’altra volta e ora il post di Jean Klein l’ha risvegliato. È chiaro che solo il Testimone non ti basta più. Adesso non sono in grado di darti attenzione. Posso farlo domani. Ti scrivo e magari prendiamo un appuntamento per sentirci al telefono.
Però rifletti su questo! L’errore che fai e che ti mette in questa angoscia è il tuo erroneo credere che tutto il percepito sia falso. Non è assolutamente così!!!!!!!!!
Dice Bhagavan Sri Ramana Maharshi: “La mente sattvica vede il Sé”, comprendi????? “E quindi contemplandolo arriva a fondersi col Sé”. COMPRENDI???????
Qual è la mente sattvica? Quella che ha separato il Sé dal non-Sé, che è ciò che hai fatto tu praticando il Testimone!
Ora fai questo esercizio. Chiudi gli occhi e senti che tutto il mondo fenomenico della molteplicità è un’illusione. L’hai fatto? Ora scartalo! Cosa rimane?
Poiché non vi sono più oggetti da testimoniare, il Testimone perde la sua funzione e si rivela essere la Coscienza Pura, Ignuda. Alcuni la percepiscono come Presenza, la Presenza Ultima che cita Klein; oppure come Puro Essere; o come Io Universale; o come il Percipiente Ultimo.
- Questa Essenza Pura (in qualunque modo ti sia familiare percepirla) che rimane è Ciò che veramente sei.
- Stai in Essa!
- Stando in essa avrai dei momenti di fusione con essa (samadhi), che gradualmente si espanderanno, fino a diventare ininterrotti (sahaja samadhi).
- Questa è in sintesi la Realizzazione.
Perciò, se accetti un mio consiglio, sia d’ora in poi la tua sadhana l’individuare l’Essenza che rimane quando tutti gli oggetti fenomenici sono scomparsi, e rimanere in Essa.
Ma se tu continui a considerare che anche quella percezione è un’illusione, allora sarai condannato alla follia, perché a furia di praticare neti-neti (non sono questo, non sono quello) per cercare Dio, alla fine vedi Dio e concludi che anche Dio è un’illusione. È la tipica trappola in cui si cade quando si pratica il Testimone e neti-neti senza un maestro.
Avevamo già posto l’accento su questo aspetto. Indaga quale credenza in te fa sì che tu rimanga attaccato come una cozza a questo supererroneo intendimento. È “Ciò che percepiamo è comunque falso”?
Tu hai un erroneo intendimento di questa sentenza. Essa vuol dire che finché lo percepisci non sei Quello, ma sei in una relazione duale. Ma non significa che la mente non stia vedendo la Verità. Rifletti su questo perché è la trappola in cui ti sei cacciato!!!!!
Ci sentiamo domani.