— Amato Maestro ❤
L’ultima conversazione con Te e le preziose condivisioni che ci hai offerto negli ultimi giorni, hanno dato frutto.
Mi farebbe piacere parlarne di persona, se fosse possibile, in una telefonata.
Avrei del tempo domani mattina, sarebbe possibile per te?
— Vorrei che mi anticipassi le domande per iscritto. Poi possiamo anche sentirci a voce ❤
Ti dico questo perché a volte hai un modo di esprimerti assai descrittivo che non sempre capisco, e vorrei essere preciso. Che vuol dire “Voglio esperire attraverso le mani e i piedi di S.”? È qualcosa che non mi suona.
— L’ultima conversazione ha portato una immediata reazione di dolore per il sentirmi sbagliata, che si è trasformata poco dopo in una fragorosa risata su me stessa e su quella reattività, e mi ha portato a vedere tutto questo come il Sé.
[Si riferisce al mio messaggio: “Mi sono rotto che non offri ai dialoghi con me il tempo dovuto. Il che dovrebbe essere una mancanza di rispetto. Perciò ti ho suggerito di scrivermi solo quando sei in grado avere un dialogo degno di questo nome].
Da quel momento, tutto è Quello e io sono in Pace.
Trascendenza e immanenza del Brahman, della Pura Coscienza, del Sé, tutto È, semplicemente, Qui.
E di S., dei suoi tormenti, delle sue aspettative sulla Realizzazione, non c’è più traccia. Non esistono azioni che siano mie. Non sono l’agente.
Non c’è sforzo, come un sottile filo che tiene unito ogni istante.
Mi sembra così auto-risplendente, quasi ovvio, semplice!
Mi piacerebbe avere il tuo punto di vista, Maestro.
— Sì, questo risponde ai tuoi sogni recenti.
— Rispetto a “Voglio esperire attraverso le mani e i piedi di S.”, se cerco il “Voglio” ora non lo trovo.
Ciò che appare come S., non è S. I suoi piedi, le sue mani, attributi momentanei di un corpo, sono solo un mezzo del Sé di essere Sé.
Non sono di S. Sua non è l’esperienza. C’è un grandissimo amore in tutto questo, per queste mani, per questi piedi, e il privilegio di vivere una esperienza umana cosciente.
— La si potrebbe chiamare un’integrazione o accettazione di S. nel Sé? Cioè, questo amore per la forma-S. significa dissolvere la dualità con S. e sussumerla nel Sé?
— Sì, è così.
— Allora è perfetto!
— S. viene dissolta nella Realtà.
Sussunta, sì, che meravigliosa parola.
E l’amore resta uguale a se stesso.
— I sogni lo confermano e il modo in cui hai affrontato il carico dell’assistenza ha tuo padre testimoniano questa maturità. Stiamo a vedere ❤
— Mi sono osservata con una capacità di cura, amorevolezza, responsabilità e accettazione del limite davvero grande.
Ma sentendo che nessuna azione è di S., o volontà, o aspettativa. Nulla di tutto ciò.
Ho agito tanto, ma senza nessuna volontà. Solo l’espressione fluida e continua del Sé
— È la Realizzazione. Vediamo la sua tenuta nel tempo ❤
— Ed è accaduto con le tue parole: mi sono rotto di… ecc!
Come se la mia personalità avesse bisogno di essere scossa e frantumata da un ‘rimprovero’.
— Beh, non sempre i rimproveri hanno questo meraviglioso effetto. Eri pronta❣
— Mi sento così dalla settimana scorsa. Vediamo come va.
Al momento quindi non è necessario che ci sentiamo?
Ti tengo aggiornato?
Soham non coglie l’interrogativo e crede siano affermazioni.
— Meraviglioso 💓💓💓🪷
Riporto il lieto evento nella Chat. Saranno tutti felici ❤
— Quando quella sera ti ho detto “Grazie del tuo Amore”, sentivo che si era rotto uno schema, grazie al tuo amorevole rimprovero!
Un’altra cosa: sto ridendo e scherzando anche di cose serissime, e i miei familiari si stupiscono di questa ironia, che nella famiglia mia non c’è mai stata! Mi sembra pazzesco scoprire tratti mai espressi!
Ho fatto cantare a mio papà: “pereppeperepè!”, davanti allo sguardo disapprovante di mia mamma.
E altre cose del genere, alleggerendo pannoloni e farmaci e medici e visite!
Insomma, una goduria tutta questa faccenda di questi giorni!
— Ma che bello. La frana di tutta la tristezza che avevi dentro.
Amata❣❣❣ È veramente realizzazione❣
— È così che mi sento dalla settimana scorsa, dal tuo rimprovero! Ma non sentivo il bisogno di avere alcuna approvazione, solo la gioia di condividerlo e l’amore di continuare a contemplare il Brahman in tutto e di sentirlo ardere nel Silenzio del Cuore. E così è ❤
È sempre stato tutto qui. Così vicino. Così incredibilmente semplice. Autoevidente, eppur coperto dall’ignoranza.
Che meraviglia, Amato, averti incontrato, quanta gratitudine.
— Che meraviglia Amata averti incontrata. Gratitudine. Reciproca devozione❣
— Un’altra cosa: non c’è alcun timore di perdere questo stato! E anche questa è una novità assoluta! Sento che non lo posso perdere! Niente e nessuno può portare via alcunché!
— ❤