Conoscente la storia dell’elefante Gajendra? L’elefante è simbolo di forza e possanza, ma anche la nave più forte non può resistere ai maremoti della vita quando l’attaccano furiosi. Allora, se il jiva (l’anima individuale) si rivolge al Divino con vera FEDE, la Grazia arriva misericordiosa.
Gajendra era il re degli elefanti. Un giorno mentre faceva il bagno nel lago venne aggredito da un coccodrillo. Nonostante la sua grande forza, non riusciva a liberare la zampa che era stata azzannata e lottò per lunghissimo tempo ma invano. Gradualmente le sue forze cominciarono a venir meno, mentre il coccodrillo, che era nel suo elemento, acquisiva sempre più determinazione nel trascinare la sua grossa preda nell’acqua alta. Rendendosi conto che ormai non aveva più altre speranze, Gajendra, che era devoto a Vishnu, invocò la Divinità, sottomettendosi completamente ad Essa e smettendo di combattere. Raccolse con la proboscide un fiore di loto e lo offrì al Signore insieme a delle bellissime preghiere.
Il Signore Vishnu, trasportato da Garuda, apparve dunque davanti a Gajendra, e tirò fuori dall’acqua sia l’elefante che il coccodrillo, poi con il suo disco Sudarshana mozzò la testa del coccodrillo liberando Gajendra. Tutti gli esseri celesti festeggiarono il salvataggio di Gajendra e l’apparizione del Signore, compreso il coccodrillo, che aveva ripreso la sua forma originaria di re dei Gandharva. Anche Gajendra venne liberato dalla forma di elefante e ottenne la liberazione detta sarupya mukti, prendendo una forma spirituale simile a quella del Signore Vishnu, con la quale venne elevato a Vaikuntha, la dimora del Divino.
Quando Gajendra si rivolge al Divino e si affida alla sua Grazia, diventa come il Divino e dimora nella stessa dimora di Dio. Please, remember… ❤