A un certo punto l’aspirante può incontrare il Vuoto. Se lo incontra all’inizio, se non ha un insegnante si spaventerà e farà altro, ma se lo incontra nelle fasi avanzate può credere di aver incontrato la Verità, e lì si apre per lui un bella trappola.
Dovete comprenderlo: ci sono molte scritture che sostengono che la Verità è Vuoto, a partire dal ‘Sutra del Cuore della Perfetta Saggezza’, il principale sutra buddhista. Ovviamente quel Sutra non è sbagliato, ma bisogna sapere intenderlo.
Se lui crede che quel Vuoto sia la verità ultima cominciare ad abbandonarsi ad esso. E cosa accade?… Che trova sempre più vuoto, glacialità, assenza di amore e di qualsiasi motivazione. Ne ho visti parecchi… Sono spaventati, non sanno più che fare della loro vita, temono di perdere la famiglia, gli affetti, il lavoro, perché per loro non hanno più significato.
Uno dei più zelanti abbandonati al vuoto è stato un mio insegnante, Edward Muzika, che racconta di essersi abbandonato al vuoto per 20 anni. Alla fine capì che non era il Vuoto ma chi percepiva il Vuoto e allora le cose cominciarono ad andare un po’ meglio per lui…
Dovete portare l’attenzione alla coscienza che percepisce il Vuoto, allora il processo diventa virtuoso. Prima o poi vi fondete con la coscienza ed esploderà l’Amore Divino che investirà tutti gli aspetti del Sé, dal vuoto al manifesto. Le cose ridiverranno vive, ma non per volontà dell’ego che vi vede oggetti separati per i suoi giochi, ma per Grazia divina. E col tempo tutto il Creato apparirà come il vostro corpo, e voi il Testimone non influenzato dai movimenti di quel corpo.
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