— Che significa che quando ci si realizza il mondo sparisce?
— Proprio quello, dopo la realizzazione la vita e il mondo non ci sono più.
— Vuoi dire che non percepisci più le cose?
— No, questo avviene anche prima della realizzazione. Quando l’attenzione si ritira dai sensi, nella meditazione profonda o nel sonno, non senti più il corpo e non percepisci più le cose. Ma quando riapri gli occhi il mondo è lì come prima.
— E allora cosa intendi quando dici che la vita e il mondo non ci sono più?
— Non mi riferisco a qualcosa di esteriore, ma al profondo vissuto interiore del realizzato. Il suo comportamento può rimanere invariato: se deve andare a lavorare va a lavorare, se deve fare qualcosa la fa, se deve recarsi dal medico ci va, se deve incontrare delle persone le incontra, se deve gioire gioisce e se deve soffrire soffre…
— Ma allora qual è la differenza con una persona normale?
— Per un realizzato vita e mondo hanno perso totalmente di significato, ecco perché dico che non esistono più. Questo include anche i suoi pensieri e le sue emozioni, anche quelli fanno parte del mondo. Lo show finisce e non muta più la sua consapevolezza; anche se la pellicola continua a girare esattamente come prima, egli non percepisce più il divenire, il bisogno di cose da fare o da raggiungere… Se deve vivere vive e se deve morire muore…
Per capirmi devi comprendere che il vuoto non è necessariamente assenza di percezioni: il vuoto è assenza di significato delle cose che appaiono.