Io ho guidato un gruppo con solo Jnana. Da ex maestro di Intensivi ero attratto dalle loro esperienze spirituali e pensavo che bastassero a stabilire l’amore e il dharma: NON È COSÌ, non è per niente automatico!
Allora mi resi conto che la sadhana non può non essere complementata da bhakti per aprire il cuore: Amore per tutti gli esseri e Devozione il Dio e al Guru.
L’Amore è il facilitatore di ogni pratica, come mettere il turbo alla sadhana! Gli allievi che incontrano difficoltà a comprendere la pratica; o che vanno attraverso continui su e giù come su montane russe, una volta si sentono alle stesse e il giorno dopo, o anche solo poche ore dopo, si sentono bui, chiusi e negativi; oppure non riescono ad essere continui nella sadhana malgrado vorrebbero – che è un altro modo di andare sulle montagne russe… Tutti queste disfunzioni vengono equilibrate dall’Amore e dalla Devozione!
Non è necessario che cambiate pratica, basta che tutti i giorni dedichiate mezz’ora a pregare per il bene di tutti gli esseri senzienti e ad adorare Dio e i Maestri. Fatelo nel modo in cui vi viene meglio: inviate amore, visualizzate, con le parole…
Quando voi avete stabilizzare l’amore a un discreto grado, non sarete più frullati da un terremoto continuo dei su e giù e il vostro stato d’animo, e così la vostra sadhana diverrà stabile e da lì crescerete.
Qualcuno potrebbe dire “Ma io faccio lo yoga naturale”; sì ma Kripalvananda pregava…
Jnaneshwar insegna: prima la Devozione, da essa matura il Distacco da cui arriva la Conoscenza come coronamento ❤