Il ‘Lasciare Andare’ è un’altra pratica potentissima per dissolvere la mente! Infatti Lester Levenson la associa al Trasformare in Amore. Anzi, là dove il Trasformare in Amore non riesce, il Lasciare Andare può! Entrambe sono pratiche di abbandono, che sono le più potenti.
In tutta la spiritualità è fortemente raccomandato il Lasciare Andare: “Abbandona la tua vita a Dio”, “Sei sul treno e reggi in mano la valigia. Perché portare quel peso? Ponila a terra e lascia che sia il treno di Dio a portarla per te” . Sono tutte esortazioni ispiranti.
Ma cosa bisogna fare concretamente per Lasciare Andare?
Innanzitutto voi dovreste avere almeno un’esperienza diretta di chi siete veramente voi, perché se vi credete un corpo, non capirete la semplice e potentissima pratica che sto per dirvi. Resistere e reagire al dolore è una cosa insita nella natura inferiore. Immaginate una scimmietta in gabbia; lo sperimentatore le avvicina un’asta e le somministra una piccola scarica elettrica. Cosa fa la scimmietta? Reagisce subito allo stimolo doloroso, non è in grado di fare diversamente.
Allora, supponiamo che voi abbiate un’idea che non siete il corpo e che siete il puro Essere-Coscienza universale, immutabile, eterno e senza forma. State meditando e vi emerge del dolore. Se voi resistete e cercate di mantenere la concentrazione, quel dolore resta lì; e per quanto vi sforziate, comunque la vostra concentrazione non andrà molto bene.
Lo sforzo di concentrazione per evitare le distrazioni è purtroppo necessario quando ancora non si conosce la propria vera natura. Ma quando la conoscete questo sforzo va sostituito con il ben più elevato Lasciare Andare.
Nell’Intensivo di Illuminazione noi risolviamo questo problema con la meditazione diadica; ecco perché chiunque può parteciparvi ed è relativamente facile realizzare delle esperienze dirette. Il partner che assiste dà al partner che medita l’istruzione “Conosci direttamente chi sei tu”. Il partner che medita individua il suo senso di ‘io’ e fa un intento di diventare Uno con esso, poi osserva cosa emerge; se emerge l’immagine di un cocomero, apre gli occhi e dice al partner che assiste: “Come conseguenza del mio intento è emersa l’immagine di un cocomero”. In questo modo le distrazioni della mente non si scontrano con la volontà del meditante di rimanere concentrato e in qualche modo si consumano attraverso la comunicazione.
Torniamo al nostro tema: cosa significa concretamente Lasciare Andare? Significa che se voi state meditando ed emerge del dolore… VOI VI APRITE!!
Più il dolore, o qualsiasi altra emozione negativa, diventa forte e più voi vi aprite. Aprendovi la carica dell’emozione negativa diminuirà, e voi rimanete assisi nel Sé senza essere trascinati via, e l’emozione negativa, non essendo stata rigettata, verrà integrata nel Sé.
Questo vale per qualsiasi emozione negativa, fuori o dentro la meditazione, causata da motivi psicologici o dal mondo esteriore.
Con la pratica niente più sarà fuori da Voi, né gli alti e bassi emozionali vi daranno più problemi. Potrete attraversare tutti gli stati rimanendo il Sé. E ciò solo imparando ad aprirvi alle emozioni negative, invece che resistervi. Alla fine la mente si acquieterà e voi avrete fatto la pulizia mentale più gloriosa del mondo.
Immaginate una bombola che contiene del gas ad alta pressione. La chiusura difettosa lascia una piccolissima breccia e il gas sta uscendo con una spinta enorme. Più aprite la bombola e più il gas perderà di forza.
Vi sono molte metafore che spiegano questo:
“Se con uno strumento di metallo tracci una riga sulla pietra, quella riga durerà molti anni; Se la tracci sulla sabbia, durerà poco; ma se la tracci nell’aria non rimarrà alcun segno. Così è la mente dell’illuminato, come l’aria, nessuna impronta vi rimane”. E come fa ad essere come l’aria? Si apre alle emozioni negative. Più sono forti e più si apre!
“Si alza forte il vento. La possente quercia resiste, ma alla fine viene abbattuta. Invece l’esile filo d’erba si flette e passato il vento ritorna ritto”. È un’altra metafora che sottolinea che il resistere è proprio ciò che ti fa soccombere alle intense folate di vento della mente.
Vi sono aspiranti, anche molto avanzati, che soffrono di attacchi di panico. Come si possono superare? Arriva l’attacco di panico e tu ti apri; aumenta e tu ti apri di più; aumenta ancora e tu ti apri ancora di più. Quando vedi che l’attacco di panico non ti sradica come il vento ha fatto con la quercia, non resta più nessun attacco di panico …
Come dicevo sopra, niente è più fuori da Te. Questo aprirsi e aprirsi a qualsiasi emozione perturbante aumenta fino a sfociare nella completa apertura: lo stato di non separazione. Si comprende allora lo Dzogchen quando parla di autoliberazione di pensieri ed emozioni che si dissolvono (autoliberano) da sole senza sforzo. Il loro autoliberarsi e dato dall’Aprirsi a loro invece che resistere.
Così abituandosi a Lasciare Andare, cioè ad aprirsi come ho descritto, puoi rimanere nel Sé in ogni condizione.
Ora hai un potentissimo strumento per la tua Autoliberazione.