A volte la sofferenza nella sadhana è inevitabile. L’aspirante passa delle crisi più o meno lunghe e non trova nessun soluzione per risolverle. Quello che sta accadendo è che un vecchio paradigma con cui egli stava vivendo si è esaurito, ma non è ancora apparso il nuovo paradigma. Durante la crisi niente funziona più, prima si meditava bene e adesso non si riesce più a meditare, o non si raggiungono più quegli stati che si raggiungevano, ecc.
Sembra così perché la mente crede che la crescita debba essere come la immagina lei, ossia come la immagina il vecchio paradigma, e non è in grado di vedere le grandiose trasformazioni che stanno avvenendo perché sono al di fuori di quel paradigma. Tanto dolore (spesso), ma quando spunta l’alba… l’aspirante è un nuovo essere in un nuovo universo… Potete paragonarlo al travaglio di un parto.