Mukti: — Condivido alcune riflessioni che la mente fotografa da qualche giorno. Anche la Consapevolezza e la Conoscenza sono frutto di un moto creativo. Per questo quando si riassorbono il cerchio è chiuso. Ultimamente c’è il riconoscimento di essere già stata ‘a questo punto’.
Soham: — Sì, anch’io ho questo sentire. Credo derivi dallo stare ogni notte nel sonno profondo senza sogni. Non si dice forse che lo jnani è sempre nel sonno profondo?
Mukti: — Allora, riassorbita la coscienza tutto il ciclo ricomincia? Ricomincia l’apparente moto esteriore della creazione, dell’Uno che si fa due, per ripercorrere poi una delle infinite strade che riportano all’Uno? È diventato tutto contemporaneo: l’incoscienza, la Coscienza e oltre la Coscienza… Un cerchio perfetto, che non appare nella sua completezza se si è identificati soltanto con uno stadio specifico del cerchio.
Soham: — Questo è il vissuto di chi è nel sahaja. Lo stesso espresso da Shivananda nel sogno che ho recentemente postato: «Dal mondo ordinario si trova nelle profondità dell’oceano. Sotto l’oceano vede una fenditura luminosa. Vi entra e lì c’é solo luce bianca uniforma. Lei dice a se stessa: “Non ho preferenze tra questi mondi: l’ordinario, turiya e turiyatita. Per me sono tutti la stessa cosa”». Ma nello stato di Assoluto immanifesto non consapevole di sé, avresti lo stesso vissuto? Ciò presupporrebbe il persistere di un’individualità che è illusoria.
Alcune scritture dicono che esistono Esseri di tale livello da non essere toccati dal mahapralaya, la dissoluzione dell’universo; ve n’è una menzione nella storia del corvo Bhusunda all’interno dello Yoga Vasistha. Ma finora non ho approfondito l’argomento 🙏 ❤