Le Quattro Dimore Sublimi realizzano una mente che rispecchiano il Sé così com’è. Quando la mente le acquisisce, quella mente diventa l’immagine speculare del Sé; quindi l’aspirante, quando si ritira a dimorare in sé stesso, trova quiete, senso di profonda identità e piacere. Dal dimorare in tale mente pura al dimorare nel Sé, il passaggio è veramente minimo.
Viceversa, se la mente non le ha acquisite, all’aspirante risulterà sgradevole contattarsi a causa della mancanza di etica che ancora sussiste nella sua mente. Il meccanismo della rimozione fa sì che in genere egli non si renda conto di provare disagio verso sé stesso né della causa di tale disagio; rileva solo l’effetto che può manifestarsi in tre gradi:
quando si rivolge all’interno:
1. non si trova,
2. viene sommerso dalla mente,
3. è identificato col corpo e con alcune identità mentali e non è consapevole dello spirito.
Nel caso di un aspirante avanzato, cosa succede se non ha ancora integrato le Quattro Dimore Sublimi? Cade nel Sé per Grazia divina occasionalmente, altrimenti, come negli altri casi, eviterà di contattare sé stesso rivolgendo l’attenzione agli oggetti esterni del mondo.
CIÒ GLI IMPEDIRÀ DI STABILIRSI NEL SÉ.
Probabilmente la sua condotta esteriore sarà dharmicamente buona. Ma per rendere inospitale la mente a un aspirante alla Liberazione, basta pensare di prendere a pugni qualcuno che non ci piace. Tale tipo di mente inospitale si presenta nei sogni come una figura preoccupante, minacciosa o addirittura mostruosa, che ci osserva. Jung la chiama ‘l’ombra’.
Principio:
PER STABILIRSI NEL SÉ
LA MENTE DEV’ESSERE LO SPECCHIO DEL SÉ.
Il che significa aver integrato le Quattro Sublimi Dimore. Non a caso Buddha le chiama ‘Dimore’. Ricordo un aspirante che poco prima di realizzarsi mi scrisse: “SONO IN PACE CON TUTTO!”.
Naturalmente do per scontato che un sadhaka avanzato abbia già integrato le regole di base del Dharma (l’etica universale che scaturisce naturalmente dal Sé), cioè yama e niyama.
Molti del popolo degli Intensivi di Illuminazione non capivano il Dharma. “A che serve?”, diceva qualcuno, “Basta l’esperienza diretta”.
Sì, fin quando la tua meta è un’esperienza diretta istantanea, puoi anche avere una mente non completamente pura: fai un blitz nel Sattva (purezza) Supremo (il Sé) ed esci immediatamente… Ma se vuoi stabilirti nel Sé, devi mettere il Dharma a posto, devi avere cioè una mente allineata con le Quattro Dimore Sublimi.
• Vedi anche il post ‘Le Quattro Dimore Sublimi del Buddhismo’.