le vasana e l’abbandono della via spirituale

Chi ha praticato nelle vite precedenti può avere un periodo di desiderio di Liberazione. Allora si presenta al maestro come uno che sarebbe pronto a morire pur di ottenerla. All’inizio si impegna molto nella pratica, ha qualche buon risultato, ma poi vede che ci vuole troppo tempo ed esaurisce la spinta. Perché? Perché è pieno di vasana (spinte mentali, desideri), e anche la spinta alla Liberazione entrava a far parte di quelle.

Lo stesso capita con chi soffre molto. Vuole la Liberazione, ma quando sta un po’ meglio le altre vasana si presentano a richiedere la loro fetta di torta di attenzione.

Io prima non vedevo questa eziologia dell’abbandono della via spirituale e rimanevo stupefatto. Mi dicevo: “Come, ha la grazia di vedere il Sé e va via?”. Adesso vedo la questione con chiarezza: sì vede il Sé, ma ha anche un bel po’ di desideri che vogliono essere soddisfatti. È come se fosse uno che, pur rimanendo terrestre, ha acquisito la capacità di infilare ogni tanto la testa nel cielo e vedere il Paradiso. Questa persona potrebbe dirti. “Sì, il Sé è bello, c’è tanta pace, non azione, ma non mi serve per la vita”. Dal suo punto di vista ha ragione, perché lui è un essere del mondo, le vasana lo mantengono identificato col mondo, e lui vorrebbe risultati nel mondo, perciò svaluta il Sé.

Questi allievi, senza rendersene conto, vivono le conquiste spirituali come ottenimenti dell’ego, qualcosa che li aiuti a sopravvivere meglio, non sono quindi ancora in grado di abbandonarsi a Dio e al Guru, perché il loro approccio è sostanzialmente egoico, anche se non se n’avvedono.

Gradualmente, vita dopo vita, l’insoddisfazione che deriva dal mondo aumenterà il loro distacco. Allora la loro spinta spirituale prevarrà sempre più sulle altre spinte, e un giorno saranno pronti a portare a termine il loro percorso spirituale.

Io non sono attaccato agli allievi come lo ero una volta – a parte che adesso non ne vorrei; sia comunque la Volontà di Dio. Se l’allievo c’è, io ci sono per lui; se l’allievo non c’è, anch’io non ci sono per lui. Non fa così anche Dio? Vi fa fare quel che volete col vostro ego, ma quando vi rivolgete di nuovo a Lui e sempre pronto a riaccogliervi.

Né me la prendo per il loro ritirarsi dalla via; perché dovrei?, è un processo naturale. Dio li attende quando avranno smaltito un bel po’ di desideri. Non dice Sri Ramana: “Con desideri è una persona, senza desideri è Dio”? 😊