Sri Ramana Maharshi, Discorso 307
Il signor Shamanna di Mysore chiese a Sri Bhagavan: “Potreste spiegarmi il significato di aham sphurana (la luce dell’Io-Io).
M.: Durante il sonno l’ ‘io’ non viene percepito. Al risveglio l’ ‘io’ viene percepito associato al corpo, al mondo e al non-sé in generale. Così associato, l’ ‘io’ si chiama aham vritti. Quando l’aham [l’io] rappresenta soltanto il Sé, allora è l’aham-spurana. È lo stato naturale dello Jnani, che viene chiamato jnana dagli jnani e bhakti dai bhakta.
Sebbene questo stato sia sempre presente, anche durante il sonno, in genere non lo si percepisce nel sonno [senza una preparazione preliminare]; dev’essere percepito prima nello stato di veglia. Esso è la nostra vera natura che sottende i tre gli stati di veglia, sogno e sonno. Bisogna compiere sforzi solo nello stato di veglia e realizzare il Sé qui ed ora. Solo allora si potrà poi realizzare che si tratta dello stesso continuo Sé, mai interrotto dagli stati di veglia, sogno e sonno. Questa è l’esperienza ininterrotta del Sé (akhandakara vritti).
Il termine vritti viene qui usato in mancanza di un’espressione migliore, ma non dev’essere inteso nel senso letterale di vortice o onda, altrimenti darebbe l’idea di un fiume oceanico, il che è assurdo. Le vritti sono di breve durata; sono le interruzioni della coscienza diretta e assoluta ad opera dei pensieri, i sensi ecc. Le vritti dunque sono il moto ondoso della mente, mentre la coscienza continua trascende la mente. La coscienza continua, ininterrotta è lo stato naturale e primordiale dello Jnani (l’essere liberato). È l’esperienza ininterrotta che si manifesta quando la coscienza relativa [la coscienza del mondo] scompare. Aham-vritti (il pensiero-io) è discontinuo, aham-sphurana (la luce dell’ Io-Io) è ininterrotta. Quando i pensieri si placano, questa luce risplende.