Nella prima parte della sadhana, quella rivolta a scoprire la Verità, ogni esperienza spirituale che l’aspirante ha è una festa. Ma nella fase successiva, quella dello stabilirsi nella Verità, è fondamentale diventare coraggiosi, nel senso espresso nell’ultimo post.
Alcuni aspiranti mancano di questo coraggio e, al sorgere di difficoltà, si ritirano nelle identità di vittima delle loro personalità e permangono in visioni negative. Ciò nega di fatto il loro vero Sé e va in direzione opposta alla Liberazione.
Come diventare spiritualmente coraggioso?
Anzitutto l’aspirante deve desiderare di conquistare questo Coraggio. Poi deve attivare un’intensa autoanalisi per individuare i punti deboli del suo carattere e come emendarli.
I suggerimenti generali sono i seguenti:
1. Poiché il coraggio di cui parliamo deriva dall’identificazione col vero Sé che è eterno, un aspirante pavido dovrebbe continuamente ripetersi: “Sono Eterno. Sono la Pura Coscienza”, in modo che tale affermazione rimanga impressa nel suo inconscio.
2. Deve impegnarsi per aumentare la fede in Dio. Quando la fede è debole, scoraggiamento, disperazione e visioni pessimistiche trovano facile ospitalità nella nostra coscienza.
3. Guardare la mente negli occhi anziché rifuggirla, che in pratica vuol dire: ACCOGLIERE LA PAURA ANZICHÉ RESPINGERLA. Fai un brutto sogno? Hai una brutta esperienza? Si risveglia un brutto ricordo? Non respingere la paura. Dille: “Ok. Vieni pure quando vuoi”. Lei avrà tutta la possibilità di albergare in te e… dopo un certo tempo si esaurirà e tu sarai affrancato per sempre da quella paura.
4. Quando si cade vittima della paura bisogna collegarsi subito al Guru e a Dio, e leggere scritture di verità. Ciò ci aiuta a ritrovare la nostra vera identità eterna.