Una volta Anna mi disse di essere stata in attività tutto il giorno e di avere avuto la sensazione di non essersi mai mossa.
Da Ramana Maharshi, Sii Ciò che Sei:
D: È necessaria la solitudine per praticare l’autoindagine?
R: C’è solitudine ovunque. L’individuo è sempre solitario, è suo compito scoprire la solitudine all’interno, non cercarla all’esterno.
La solitudine è nella mente dell’uomo. Si può essere nella mischia del mondo e tuttavia mantenere la serenità di mente. Un tale uomo è in solitudine, mentre un altro può vivere nella foresta ed essere incapace di controllare la propria mente. Di un tale uomo non si può dire che sia in solitudine. LA SOLITUDINE È UNA FUNZIONE DELLA MENTE. Un uomo attaccato ai desideri non può ottenere la solitudine ovunque egli si trovi, ma chi è distaccato è sempre in solitudine.
D: Allora, uno può impegnarsi nel lavoro ed essere senza desideri e quindi mantenere la solitudine, è così?
R: Sì, il lavoro fatto con attaccamento è una catena, ma se è fatto con distacco non influenza chi agisce. Chi opera in questo modo è in solitudine anche mentre lavora.
D: La nostra vita di ogni giorno non è compatibile con tali sforzi.
R: Perché pensi di essere attivo? Prendi ad esempio il tuo arrivo qui. Sei partito da casa tua con un carro, hai preso il treno, sei sceso alla stazione, sei salito su un altro carro e ti sei ritrovato qui all’ashram. Se ti interrogano dirai di aver viaggiato fin qui dal posto in cui vivi, vero? Non è forse un fatto che sei rimasto dov’eri e che vi sono stati dei movimenti di mezzi di trasporto per tutto il tragitto? Proprio come quei movimenti sono confusi coi tuoi, così avviene anche per le altre attività. Non sono tue, sono attività di Dio.
D: In che modo è possibile realizzare la cessazione dell’attività e la pace mentale nel mezzo dei doveri familiari che hanno per loro stessa natura l’attività continua?
R: Le attività del saggio esistono solo agli occhi degli altri, ma non per lui; sebbene egli possa realizzare compiti immensi, in realtà non fa nulla. Perciò le sue attività non costituiscono un ostacolo alla non-azione e alla pace mentale.
Poiché egli sa che tutte le attività si compiono di fronte alla sua pura presenza ma che egli non fa nulla, rimane testimone silenzioso di tutte le attività che avvengono.