— Non abbandonare l’Amore. Riesci a sentire che tutta la manifestazione è Dio, Amore di Dio?
— Da quando ci siamo sentiti c’è stata qualche esplosione, come se dei tappi fossero saltati, mi sono reso conto che la tecnica del mandare amore a lungo è molto utile prima della meditazione e della concentrazione sull’ ‘io sono’. Aiuta ad avere un’esperienza intensa…
— Continua ad affiancare il ‘trasformare in amore’ alla pratica di jnana. Considera che il buddismo puro è una via di jnana, dato che la meta è il nirvana, e quindi l’Immanifesto. Eppure che risalto si dà alla compassione, sia negli insegnamenti che nella pratica.
— Volevo riparlarti delle volte in cui ho avuto l’esperienza del Vuoto silenzioso e buio, è stato molto intenso, ho perso ogni contatto con il mondo circostante, sapevo di esistere e sentivo di ‘essere’ quel vuoto e ‘dopo’ mi sentivo ancora immerso in quel silenzio, in cui riuscivo a rientrare dopo un po’ di tempo in meditazione. La mia insegnante di allora però mi disse che ero semplicemente entrato nel corpo causale, che era una cosa buona ma era meglio smettere, perché mi avrebbe portato ad un punto morto. Infatti sto riprendendo adesso a meditare, per ora però non ho riavuto quella esperienza, anche se mi piacerebbe.
— Ha completamente ragione Isabella. Ti piace perché il corpo causale sembra il Sé, allora ti immergi e ti immergi in questo Nulla che ti libera dal mondo e dai pensieri, e più ti immergi nel Nulla, e più trovi il Nulla. È un vicolo cieco. Un mio amico c’è rimasto per due anni. Però questo capita se non hai un maestro. Lo stato causale si trasforma nel Sé quando diventi consapevole che sei l’Essere che sta sperimentando lo stato causale; che sei il percipiente e non il percepito. Diventa invece una trappola quando uno crede di essere quel vuoto e non Chi lo percepisce. Inoltre praticando parallelamente l’amore non rimarrai così ipnotizzato dallo stato causale. Perciò se ti appassiona riprendilo. Non ti capiterà niente. Poi anche sbagliare porta consapevolezza, no? E se lo si fa in assicurazione (come dicono gli alpinisti) non vi saranno danni