— Ciao Sergio. Condivido con te un’esperienza di ieri pomeriggio. Dopo aver letto alcuni testi di Adi Shankara che hai condiviso su Facebook e poi ancora il capitolo 26 della Ribhu Gita, improvvisamente sopravviene una “stanchezza”… Chiudo gli occhi ed è come se cadessi in un vuoto assoluto, come perdere conoscenza e subito dopo una scarica energetica in tutto il corpo. Tale scarica mi risveglia… Ma immediatamente dopo, di nuovo ricado in questo vuoto e di nuovo un’altra scarica energetica. Mentre succede tutto questo sono cosciente! Alla fine ero un po’ “smarrita” e con qualche difficoltà motoria.
— Carissima, stai andando tanto celermente. Questo vuoto in cui cadi è lo stato oltre la mente privo di concetti, ed è il precursore del nirvikalpa samadhi. È come il sonno profondo senza sogni. Tu eri cosciente, ma alcuni all’inizio sono incoscienti, tanto è grande per loro il salto di stato; non sanno se hanno dormito o cosa.
La tua capacità di accedere a questo stato significa che hai capito che stare nella mente non è l’unico modo di vivere, e non è il migliore; hai capito che la tua vera natura sta fuori dalla mente.
Nel nirvikalpa tu sei in questo stato, inconsapevole del mondo e del corpo, ma è ben evidente l’Essere-Coscienza (il Sé), e tu sei fusa con esso: Consapevolezza nella Consapevolezza, Essere nell’Essere.
— Sei inconsapevole del mondo e del corpo in quei momenti?
— Quando sono nel vuoto assoluto c’è solo quello…
— Hai beatitudine?
— Ieri subito dopo l’esperienza non ero consapevole della beatitudine, perché ne sono uscita un po’ stranita… ma in questi giorni è quasi sempre presente una continua e lieve beatitudine.
— Ok. È un nirvikalpa senza ancora la piena coscienza che quello sei tu, la tua vera natura. Arriverà presto. Sono molto contento per te. Tvb ❤