Questo è il prodigio che succede quando si smette di sentire di essere l’agente. Allora il realizzato dice: “C’è quello che c’è. Va tutto bene così com’è”. Dietro tali espressioni c’è che attraverso la pratica la Verità ha dilavato il mondo fino a privarlo della sovrapposizione della mente. Ciò significa che ora gli oggetti non sono più mortificati dai significati mentali. Ricordate Adamo ed Eva? Dopo aver mangiato dall’albero della conoscenza del bene e del male (la mente), scacciati dal Paradiso Terrestre (il samadhi), danno il nome alle cose e si vergognano di essere nudi. Di cosa sono nudi? Della mente; e lo rilevano perché hanno perso la loro innocente coscienza indifferenziata. Il realizzato in samadhi invece torna al Paradiso Terrestre. Egli non vede più oggetti in quanto tali, vede in essi soltanto l’espressione di Dio.