Mentre sembra che l’insegnamento e le conclusioni di Nisargadatta siano assai diversi da ciò che insegna Ramana Maharshi, nel luogo in cui Nisargadatta accoglieva i visitatori, aveva alle sue spalle due immagini: quella del suo maestro Siddharameshwar e quella di Ramana Maharshi.
Di seguito un’intervista a David Godman in cui gli si chiede di parlare della relazione di Nisargadatta con Ramana Maharshi.
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D: Qual era l’atteggiamento di Maharaj nei confronti di Ramana Maharshi e dei suoi insegnamenti? Ha mai discusso con lui degli insegnamenti di Bhagavan?
David: Aveva un enorme rispetto sia per i suoi conseguimenti che per gli i suoi insegnamenti. Una volta mi disse che uno dei pochi rimpianti della sua vita era di non averlo mai incontrato di persona. Egli visitò l’ashram nei primi anni ’60 con un gruppo di suoi devoti marathi. Erano in un tour di pellegrinaggio attraverso l’India meridionale e il Ramanashramam fu uno dei luoghi che visitarono.
Riguardo agli insegnamenti, una volta mi disse “Sono d’accordo su tutto ciò che ha detto Ramana Maharshi, tranne quella faccenda del centro del cuore che si trova sul lato destro del petto. Non ho mai avuto quell’esperienza”.
Ho discusso con lui vari aspetti degli insegnamenti di Bhagavan e ho sempre trovato le sue risposte molto illuminanti. Una volta mi chiese: “Ha compreso gli insegnamenti di Ramana Maharshi?”.
Sapevo che intendeva chiedermi se avessi veramente sperimentato la verità che contengono, perciò risposi: “Più ascolto Maharaj, più capisco quello che Bhagavan sta cercando di dirmi”. Sentivo che questo era vero sia a livello teorico che esperienziale. Le spiegazioni di Nisargadatta hanno ampliato e approfondito la mia comprensione intellettuale degli insegnamenti di Bhagavan e la sua presenza mi ha anche dato scorci esperienziali della verità verso cui tutti puntano.
Devo raccontare qui della visita di Ganesan. V. Ganesan è il pronipote di Ramana Maharshi e negli anni ’70 era di fatto il direttore del Ramanashramam – ruolo che oggi è ricoperto dal fratello maggiore Sundaram. Ganesan venne a visitare Maharaj per la prima volta alla fine degli anni ’70. Non appena arrivò, Maharaj si alzò e cominciò ad ammucchiare cuscini. Ne fece una grande pila e fece sedere Ganesan in cima a quel mucchio. Poi, con grande stupore di tutti, liberò lo spazio antistante e si prosternò davanti a lui con il corpo disteso in tutta la sua lunghezza. Rialzatosi, disse a Ganesan “Non ho mai avuto la possibilità di prostrarmi davanti al tuo prozio Ramana Maharshi, ora mi prostro davanti a te. Questa è la mia prosternazione nei suoi confronti”.