Durante un Satsangha Francis Lucille dice: “Tutto quello di cui c’è bisogno è essere liberi da vecchi concetti: questo è importante. Vedere quanto sono privi di qualsiasi credibilità ci lascia in un atteggiamento di non-conoscere, un atteggiamento in cui abbiamo dimenticato tutto ciò che sapevamo, un atteggiamento in cui non abbiamo più niente. Questo è il significato di essere ‘poveri di spirito’. Non conosciamo niente, non abbiamo niente, non vogliamo niente”.
Chiariamo un po’ questo non-conoscere…
‘Non-conoscere’ si riferisce alla conoscenza relativa: non-conoscere riguardo a qualcosa. Questo non-conoscere altro non è che l’autoconsapevolezza del Sé, che non è una conoscenza mentale derivante da nozioni, è Prajnana, la vera suprema Conoscenza, che è l’autoesperienza diretta eterna e immutabile del vero Sé. Quando siete immersi in questa conoscenza, che è l’unica vera realtà, la mente non c’è, perciò non sapete un ficosecco di niente. questo preoccuperebbe una persona, ma dato che in quella circostanza siete puro Essere e non c’è un io individuale, la preoccupazione non vi raggiunge.