— Tutto avviene all’interno di TE, di TE come sfondo di consapevolezza imperturbabile; puoi apparire tu che ti arrabbi, le identità… e tu non intervieni. TU-consapevolezza non intervieni.
È la suprema conoscenza!
Poi la integri e non ci pensi più e integri anche l’estrema beatitudine frutto della liberazione portata della suprema conoscenza – ciò non impedisce a entrambe di fare capolino quando vogliono festeggiare la Gloria di Dio. Quello che rimane stabile è il quieto silenzio (non-mente) imperturbato.
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— Sono stata molto soppressa durante l’infanzia. I miei genitori non mi hanno capita e stimata, così non ho potuto realizzare le mie aspirazioni. Ho avuto una vita difficile e adesso quando capita qualcosa che mi rievoca tutto questo mi sento abbattuta e sconfortata.
— Capisco, ma pensaci bene: perché tutto ciò è potuto accadere? Perché tutte queste percezioni hanno potuto imprimersi? Perché allora non eri consapevole di esser Silenzio. Hai creduto di essere qualcosa, una persona, e quindi…
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— Sono molto stanca. Soffro tanto il mal d’auto e i viaggi lunghi in montagna mi sfiancano! Stamattina mi sono arrabbiata, ma ho fatto come mi hai detto, non me ne sono occupata.
Mentre viaggiavo osservavo tutto come in un sogno lucido, sentendo che in realtà non mi stavo muovendo
— Devi arrivare a sentire che sei il Silenzio.
— Sì.
— Tu sei il Silenzio imperturbato in cui nascono e scompaiono tutti i fenomeni. Se non ti fosse chiara la parola silenzio, allora interpretala come la forma più pura della consapevolezza.
E tutto intorno a te è Silenzio, perché non esiste altro che Silenzio.
— Il sostrato su cui tutto si muove e lascia che si muova
— Sì. Quando riesci ad essere continua, allora hai il sahaja, lo stato naturale.