Soham: “Non devi permettere alla mente di fiatare! Punto! Invece di continuo mantieni contiguità con la mente. Non devi farla entrare neanche per un secondo, sennò è una storia infinita: qualche buona esperienza spirituale e continue ricadute. La mente è antitetica al Sé e il Sé è antitetico alla mente. Quale vuoi dei due? Scegli il Sé e non permettere MAI PIÙ alla mente di fiatare. Allora ti realizzerai presto. Altrimenti non ti realizzerai; o meglio, ti realizzerai solo quando deciderai a fare quello che ti ho appena detto.
“Mantieni un continuo contatto con me per aiutarti a conquistare questo discernimento. Devi vedere subito quando la mente sta per insinuarsi e sbarrarle il passo come un buttafuori. Allora capirai bene Chi Sei Tu e comincerai a dimorare naturalmente. Invece ti lavi e poi ti rigetti nel fango. Per un po’ è tollerabile, ma tu per ora non sei mai riuscito a cambiare questo trend aberrato.
“Se non ascolti quello che ti dico, cambierò io con te. Ti voglio molto bene, ma se per cambiare ti serve il dolore, che sia. Semplicemente non ti risponderò più fin quando non cesserai questa commistione con la mente. Quindi o con l’amore o col dolore, scegli tu”.
Soham il giorno dopo: “Come va?”.
V.: “Oggi meglio. Ho avuto due riattivazioni della mente, ma non vi ho prestato attenzione e sono scomparse. Poi sono entrato nel Sé più profondamente ed ho pensato: “Non esiste questo mondo, c’è solo il Sé. Il mondo appare quando c’è la mente”. Grazie, il tuo aiuto è stato fondamentale.
Soham: “Bravissimo! Devi arrivare a sentire che tu come individuo non esisti. Ritirati nell’eternità della coscienza o dell’essere, e da lì sfocia nello stato unitivo. Quella è la tua Vera Identità, quello è il dimorare nel Sé, quella è la Vita Eterna, non il precario divenire umano. Se non stai lì, dove sarai? Nella falsa identità del personaggio. Devi sforzarti a stabilire questo cambio di identità. Finché non lo fai, tutti i tuoi sforzi spirituali non saranno valsi a niente. Concentrati su quest’ultimo sforzo.