Sara scrive: “Quando ho avuto l’esperienza che l’amore c’è sempre sono entrata nello stato di grazia”.
Guardatela dal punto di vista evolutivo. Quando dallo zero nasce l’uno e il due, tutto il ‘corri corri’ generale è solo per integrare l’altro. È chiaro questo?
La ‘meditazione diadica’ parte proprio là dove è avvenuta l’apparente separazione: l’uno di fronte al due, con tanto di corpi e psiche differenti; ma l’indagine gradualmente disvela il vero… Meraviglia: IO E TE SIAMO UNO.
Quando capite che siete sempre uno con l’altro e che l’amore c’è sempre, allora vi fermate, c’è la pace, estasi, a vampate. La vita, che è lo scoglio duro da mandar giù, smette di stressarvi, o meglio, di coinvolgervi; potreste avere un periodo di stress oggettivo, ma almeno non ne sarete coinvolti. Passate attraverso le cose senza ‘muovervi’.
Anna mi diceva: “So che tra un’ora dovrò alzarmi e andare a fare tre lezioni di yoga, ma mi sento immobile”. Questa immobilità-presenza, quando è continua e attraversa gli stati di sonno sogno e veglia e la realizzazione.
Un altro aspirante scriveva: “Mi sono svegliato stamattina ed è sempre lo stesso ‘io’, nel sogno come nella veglia”.