se chiami un oggetto sedia, è una sedia; se lo chiami legno, è legno

Quando la conoscenza oggettiva giunge alla fine, il veggente individuale non sopravvive. In quel momento l’orgoglioso ‘io’ si fonde [nella Realtà]. Come è concettuale l’individuo, così lo è il veggente. Se chiami questa città ‘Bombay’, essa apparirà come Bombay; se la chiami Terra, apparirà come Terra. Tutto dipende dai concetti del veggente. Se chiami un oggetto sedia, è una sedia; se lo chiami legno, è legno. Se chiami il tutto Realtà, allora il tutto è la Realtà. Se Continua a leggere →

amore e devozione

La devozione si rivolge al Divino e ai Maestri, l’amore a tutti gli esseri. Io so che non pochi sulla via di jnana (conoscenza) ritengono che l’amore non faccia parte del Sé, che sia un attributo che va e viene. Questo perché quando siamo profondamente assorti, come nel nirvikalpa samadhi o nel sonno profondo, l’amore non appare. Ciò li induce a concludere che l’amore, non essendo permanente, non sia il Sé, poiché l’advaita vedanta insegna che solo ciò che è immutabile e permanente Continua a leggere →

bellissima la lettera di questa devota

Bellissima la lettera di questa devota. È in uno stato di abbandono al Guru e al Sé. Quando dice: “l’impulso interiore di realizzare il Sé rimane e diventa sempre più forte e pressante”, questo ‘pressante’ non è ispirato dall’afflizione, ma dall’amore che pressa per congiungersi per sempre con l’Amato. Meravigliosa Divina Bhakti❣ È la Bhakti che fa dimenticare sé stessi e la mente. Come ci si può fondere nel Cuore di Dio senza Amore? *    *    * Sri Ramana Maharshi, Continua a leggere →

l’essere consapevoli del veggente deve tradursi in un moto di assorbimento nel veggente

L’assorbimento nel veggente (il Sé) è lo stato naturale del realizzato, e avviene dunque senza sforzo. Il termine esatto dovrebbe essere ‘percipiente’, ma ‘veggente’ è assai più bello e intuitivo. L’aspirante dev’essere consapevole che l’unica Realtà è il Veggente, tutto il resto è illusione; ma tale consapevolezza non deve rimanere una mera nozione duale dell’ego, deve invece tradursi in un moto continuo di assorbimento nel Veggente. Solo allora darà risultati. Questo sforzo Continua a leggere →

l’amore deve inondare ogni area della coscienza

L’Amore non ha inondato ogni area della tua coscienza? Non sei realizzato. Questa è la via di iti-iti (io sono questo, io sono questo). NULLA È SEPARATO DA ME! Qui la mente muore perché tutto è il Sé, tutto è il Divino. Fine d’ogni questione. Non si tratta di un iti-iti concettuale opposto a neti-neti (non sono questo, non sono questo), si tratta di Samadhi. All’inizio della sadhana si pratica neti-neti per distinguere il Sé dal non Sé – nella via di Ramana Maharshi ciò Continua a leggere →

il regno dei cieli è dentro di voi

Sri Ramana Maharshi, dal Discorso 476 Il dottor Stanley Jones, un missionario cristiano, giunse in visita al Maharshi. Scriveva libri e teneva conferenze, inoltre dirigeva due ashramam nell’India del nord. Era accompagnato da un altro uomo e due signore. Stava scrivendo un libro ‘On the Indian Road’ (Sulle Strade dell’India) e voleva incontrare i grandi personaggi spirituali indiani per raccogliere materiale per il libro. Voleva sapere come hanno proceduto i saggi indiani e quali esperienze Continua a leggere →

quando siete diventati uno con il Sé, un grande potere vi prende nelle sue mani

Quando siete diventati Uno con il Sé, un grande potere vi prende nelle sue mani e gestisce la vostra vita per voi. Si prende cura del vostro corpo, vi mette a posto, vi fa trovare nel posto giusto al momento giusto, vi fa dire le cose giuste alle persone che incontrate. Questo potere si impadronisce di voi così completamente che non avete più alcuna capacità di decidere e discriminare. L’ego che pensa: “devo far questo”, “non devo fare quello” non esiste più. Il Sé semplicemente Continua a leggere →

ho formalizzato una tecnica per integrare l’universo nel Sé, e quindi rimanere stabili

‘Formalizzato’ vuol dire che l’ho messa in tre istruzioni, non è che prima non lo si fa 🤣, né è il solo modo di farlo; è una delle possibilità. Va bene per chi ha concluso la sadhana ed è pronto per completare quest’ultimo passo. LE TRE ISTRUZIONI 1. Prendi atto di ciò che c’e in questo momento. 2. Accettalo. 3. Veicola verso questo apparente oggetto un flusso di coscienza ininterrotto per renderlo tutto il Sé. L’ho provato con Angelo; l’ha capito subito Continua a leggere →

che cosa significa ‘stare in ciò che c’è’?

È la chiave per rimanere stabili nel Sé. In primo luogo accettiamo tutto ciò che appare in quel momento. In questo modo risolviamo tutti i disturbi che ci può dare la mente, che nascono dal resistere e forzare, dal volere e non volere. Ora, liberi dalla mente che fa apparire un mondo differenziato, l’accettazione ci conduce gradualmente a focalizzarci sull’essenza, su ciò che non cambia, e ciò che non cambia è il Sé. Tutto ciò che appare quindi è il Sé, e questo ci porta al Silenzio, Continua a leggere →

riesci a stare nell’Io-Sé?

— Riesci a stare nell’Io? — Si, ma non sempre. — Hai desideri? Ci pensa… — Solo uno, quello di non avere più desideri, di essere senza mente. — Chiediti: “Chi desidera di non avere più desideri?”, e dimmi che cosa emerge dalla domanda. — Mi viene: Io. — Chi sei tu? — Il Puro Essere. — Stai nel Puro Essere (aspetto)… Com’è stare nel Puro Essere? — Pace. — C’è qualcosa fuori da te? — No. — Ci sono desideri? — No. — Rimani così nell’Essere Continua a leggere →