P. — Carissimo Sergio, la notte scorsa ho sentito diversa agitazione. Pur senza svegliarmi, per ampi tempi della notte c’era coscienza sveglia. Non ricordo alcun contenuto, ma ci sono stati diversi sogni, ognuno dei quali portava alla coscienza personale e lì poi prendeva spazio la Pura Consapevolezza di Essere.
S. — Molto bene. Questa è la strada per il sahaja samadhi o distruzione della mente. Non è che uno di punto in bianco rimane assorbito dal Sé e diviene inconsapevole del mondo, mentre la sua forma è guidata dal pilota automatico, come accade ai sonnambuli. Vi sono passi graduali.
Prendi ad esempio Monica. Ha realizzato lo Stato Stabile il 25 aprile, giustappunto alla festa della Liberazione. Sono passati solo quattro mesi e mezzo, ma il suo progresso è stato vorticoso. Comunque è andata spontaneamente attraverso dei passi graduali.
Anzitutto ha conosciuto il ‘sonno desto’, che è un mezzo samadhi. Questo si è sviluppato fino a che oggi è diventato il suo stato di base. Il sonno desto è lo stato di base del Brahmavidvara – vedi ‘I Quattro Tipi di Jnani’.
Poi l’identità si è sganciata dallo stato di veglia è ha cominciato a vivere tra il Sé i il piano sottile. Il piano sottile è la mente. Anche se può esservi ancora ego, vivi in uno spazio che abbraccia tutto il creato. I più separati sono quelli che sentono che la vera esistenza sia solo nello stato di veglia. Si svegliano e sono un personaggio scollegato da tutto il resto. Quand’uno è aperto al piano sottile è collegato con tutto, sente i movimenti del divenire, ha premonizioni, intuizioni. Il piano sottile è anche il piano dei miracoli. Quando si trasforma l’acqua in vino dove lo si fa, nell’Assoluto immanifesto? Avviene sul piano sottile.
Poi ha avuto l’esperienza che mentre guidava l’auto per andare al lavoro non ricordava dove doveva andare e non sentiva più il corpo, eppure arrivata alla confluenza il corpo-mente ha sterzato senza che lei facesse niente.
Poi ha cominciato a sentire una maggiore introversione e ha scoperto di non essere più toccata, almeno in una buona misura, dal piacere e dal dolore del mondo perché li riconosce irreali. Lei può ridere o addolorarsi insieme agli altri, ma profondamente non viene toccata perché è il Sé, e il Sé non viene toccato da nulla.
Poi, recentemente, ha fatto un altro passo importante. Prima il volo degli uccelli e il passaggio delle nuvole non toccavano il cielo (il suo Essere), ora sono spariti uccelli e nuvole, e scrive: “L’Essere non è più annebbiato da nulla. Anche l’ego ora è l’Essere. Non ci sono più nuvole in cielo. Non ci sono più confini, non riesco più a definirmi in un corpo o in un nome”.
Questi sono tutti passi progressivi verso il sahaja samadhi. Ma io non li ricordo tutti, lei invece da Jnani accurata annota tutto. Sarebbe bene, dato che siete amiche, che la sentissi, o forse potete fare un meeting a tre come l’altra volta. Invitatela caldamente a parlare del suo graduale, spontaneo avvicinamento al sahaja di questi 4 mesi (che invero sembrano due anni). Ti sarebbe di grande ispirazione, o vi sarebbe se volete fare un meeting. Comunque il fatto che vi sia la possibilità di fare dei meeting a tre, non dovrebbe essere un impedimento a contattare Monica direttamente se lei lo consente. Uno legge “nel sahaja samadhi lo Jnani non è consapevole del mondo”. Un bel mistero. Avete come amica un esempio vivente di come ci si accosta a ciò. Cogliete una tale Grazia.
P. — È stato strano perché, a differenza di altre volte, non c’era uno stato di pace, ma di agitazione, appunto. Nonostante questo, la Consapevolezza c’era, ampia, inclusiva, assorbente.
S. — Poniti la domanda ripetitiva: “Agitazione per cosa?”. Non ragionare. Chiedi alla mente e lascia che la mente ti risponda fino a trovare l’item. Quando per tre volte consecutive si ripresenta lo stesso item e tu senti che la domanda ha trovato ciò che cercava, quello è il tuo item. Probabilmente è la paura di perdere l’ego. Anche questo Monica l’ha già passato. Se ne senti il bisogno posso aiutarti un po’ col mind clearing.
P. — Tutto veniva incluso e si scioglieva nella Consapevolezza e quello che resta è Essere Quella. Le notti si stanno rivelando particolarmente preziose.
Grazie.