“Come si fa a non Amare?
Non esiste nulla di separato dall’Amore.
Amare è la Beatitudine più intensa, completa, struggente e totale.
Amore, Amore, Amore… Tutto si riassorbe nell’Amore.
L’Amore ha preso tutto… Sembra indescrivibile, insostenibile.
Abbandonarsi… E abbandonare quindi anche il senso, il concetto di l’Abbandono; sarebbe altrimenti ancora un’azione e non lo stato naturale privo di sforzo”.
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Commento di Sergio – Quando ho cominciato a insegnare l’Autoindagine, in quanto maestro-sadhaka, avevo ancora desideri mondani. Gli occidentali contemporanei non sono stati educati al dharma – il corso della vita umana in armonia con la verità – come probabilmente avveniva nell’India di un po’ di secoli fa – non senza contraddizioni. Così oggi si incontrano individui con una grande spinta ad uscire da Matrix, ma senza la conoscenza e la comprensione del dharma.
Per dharma non intendo solo le regole etiche del non rubare, non uccidere, non mentire ecc. – quelle un aspirante spirituale dovrebbe intuirle. Intendo la conoscenza delle quattro fasi della vita umana e come esse si intersecano con i sette livelli spirituali. Vi è un diagramma cartesiano che lo illustra bene. In ascissa (la linea orizzontale), vi sono le quattro fasi della vita: studente, marito o moglie e genitore, eremita e rinunciante; in ordinata sono rappresentati i sette livelli di coscienza umana, da quello meno evoluto a quello del maestro perfetto che ha completamente trasceso l’umano.
Tornando a noi, come vengono accolti le persone che vogliono uscire da Matrix? Li si mette subito a praticare. Essi hanno già avuto un’infarinatura religiosa, ma ora non desiderano nozioni, vogliono esperire direttamente la loro vera natura. Io guidavo Intensivi di Illuminazione, vi si può partecipare senza alcuna preparazione preliminare. Ma la stessa cosa è, ad esempio, per la Vipassana; nessuno ti richiede di rinunciare al mondo per poter partecipare. Abbi un risveglio e poi vediamo. Se ci pensate, non può che essere così. Ma, senza la comprensione del dharma, l’esperienza diretta della propria vera natura non trova il terreno fertile per potersi sviluppare al meglio. Infatti, nella Vipassana vi è uno spazio della giornata dedicato all’insegnamento del dharma.
Io non sono stato in grado di dare questo insegnamento adeguatamente. La chiarezza del dharma mi è giunta solo recentemente. Ora ho un messaggio per quegli aspiranti che hanno continuato a praticare e si sono avvicinati abbastanza alla vetta: la Liberazione. È il seguente: PER ESSERE IDONEI ALLA LIBERAZIONE DOVETE ESSERE DEI RINUNCIANTI, ALTRIMENTI TENTATE A VUOTO.
Bisogna però dire che non essere rinunciante oggi non vuol dire non poterlo essere domani. La spiritualità è piena di storie di individui che hanno compiuto tale conversione improvvisamente, da un momento all’altro.
L’aspirante che scrive sopra è chiaramente rivolto alla rinuncia. Ancora qualche desiderio personale derivante da ricordi nostalgici della sua infanzia, ma nulla che possa ostacolare la propria vocazione. Questo tipo di aspirante è Idoneo alla Liberazione.