— Caro Sergio, che perla il testo sugli stadi dell’Autorealizzazione! Se pur affascinata e grata, sento intuitivamente affinità a Ramana la cui visione non vede differenze, nella coscienza e nella liberazione, tra gli ultimi quattro stadi, se non differenze di esperienze dovute al karma. La mia esperienza è di sperimentare un ventaglio degli stati che appartengono ai livelli descritti, ma hanno tutti in comune la Consapevolezza che Tutto è Dio. Come può esserci in realtà distinzione se non nel modo di spiegare e indicare la Verità?
— Grazie per il feedback. Il motivo per cui ho parlato dei quattro tipi di jnani è la chiarezza. Come dice il sommo Atmananda: “Non è l’esperienza spirituale che illumina, ma la corretta comprensione di essa”. L’illuminazione è una comprensione. Se hai un’esperienza spirituale, ma non la comprendi, da essa può nascere un’esperienza orribile. Conosci la storia di Suzanne Segal? A un certo punto smise di percepire l’io. Si angosciò pensando di essere malata e fece il giro di molti psichiatri. Alla fine incontrò un buddhista che le spiegò che quello che le era capitato era la meta degli aspiranti spirituale di tutto mondo. Allora si rilassò.
Avere chiarezza sull’illuminazione aiuta l’illuminazione. Anche chi è in una categoria superiore al Brahmavid, comprendendo cosa gli sta accadendo integra prima quelle esperienze. L’illuminazione è una comprensione. Se c’è solo l’esperienza ma non la comprensione non c’è illuminazione.