Lo stato anteriore alla coscienza è permanente. L’apparire e lo scomparire spontaneo della coscienza sono una sua qualità.
Se ti addormenti con la consapevolezza che sei la coscienza, questo pensiero regnerà durante tutta la giornata seguente. Addormentati con la certezza che il tuo corpo è spazio. Tu soffri perché ti credi un corpo. Tieni a mente giorno dopo giorno che non sei il corpo, che sei la conoscenza, la coscienza. Dopo la morte il corpo si trasforma in spazio. Di conseguenza, perché non supporre che esso lo è già sin d’ora.
Tu non sei il corpo. Tutto ciò che appare e poi sparisce non sono che proiezioni mentali.
Nisargadatta Maharaj
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Nota di Sergio:
A un certo punto, in meditazione, si presentano dei periodi in cui la coscienza scompare. Questi stati sono chiamati nirbija nello yoga. L’aspirante allora comincia a sperimentare la sequenza in cui c’è, poi sparisce la coscienza, e poi ritorna e lui c’è di nuovo e si rende conto di aver avuto un periodo in cui non c’era coscienza.
Questo lo porta a sperimentare un sentimento, o stato, di immortalità atemporale. Si rende conto di esistere anche quando non c’è coscienza; si disidentifica dalla coscienza e realizza di essere al di là dalla coscienza stessa.
Questo stato era chiamato da Ranjit “lo stato non-stato”. Nisargadatta ne parla nel libro “Prior to Consciousness”.