Verso le 16,00 Sri Bhagavan, che era intento a scrivere qualcosa; a un certo punto volse lentamente gli occhi verso la finestra a nord; chiuse la penna con il cappuccio e la ripose nell’astuccio; chiuse il quaderno e lo mise da parte; tolse gli occhiali e li ripiegò nella loro custodia; si distese un po’ all’indietro; guardò in alto, girò il viso da una parte all’altra, guardò qui e là; si passò la mano sul viso, sembrava contemplativo; poi si rivolse a qualcuno nella sala e disse sottovoce:
“È appena venuta la coppia di passeri e si è lamentata con me perché il loro nido è stato rimosso. Ho guardato in alto e ho visto che il nido non c’è”. Poi chiamò Madhava Swami, l’assistente, e chiese: “Madhava, qualcuno ha rimosso il nido dei passeri?”.
L’ assistente entrò senza fretta e rispose con aria indifferente: “Rimuovo i nidi ogni volta che li costruiscono. Ho tolto l’ultimo questo pomeriggio”.
M. – Ecco. Per questo i passeri si sono lamentati. Poveri piccoli! Prendono i pezzi di paglia, li lavorano con i loro beccucci e faticano per costruire i nidi!
L’ assistente: – Ma perché devono costruirli qui, sopra le nostre teste?
M. – Bene, bene. Vediamo chi infine avrà ragione.
Dopo un po’ Sri Bhagavan uscì.
[Sri Ramana Maharshi, Discorso 640]