— Buongiorno. Sento l’urgenza di porre una domanda un po’ articolata, che vorrei presentare ringraziando anticipatamente per la pazienza ed eventuale risposta.
Il dubbio principale è: può la persona, ossia l’illusione, un immagine ‘sognata’ sforzarsi di fare una sadhana senza il rischio di mantenere l’illusione di essere un entità separata. Perché praticando l’Io Sono si verificano delle aperture che durano pochi istanti (dissociazione dalla personalità, vedere che tutto è un sogno, senso di unità e sparizione momentanea del me), per poi dopo un istante tornare a essere una persona assetata di ricerca.
Ringrazio anticipatamente porgendo i miei saluti.
— È proprio così che avviene. Però l’ego agente non pratica a casaccio; segue una pratica realizzativa mirata che lo disveste dalle sovrapposizioni e lascia infine il vero Sé, il Brahman, senza più ego né mente. Questa pratica realizzativa è ispirata direttamente dal Sé. Quindi non c’è solo l’ego illusorio che fa qualcosa, c’è l’ego che segue gli insegnamenti di Dio. Quegli insegnamenti fanno parte della Grazia esterna che si unisce alla Grazia interna costituita dal fatto che lei è comunque il Sé, che spinge naturalmente per manifestarsi. In termini militari abbiamo una manovra di accerchiamento: Grazia esterna da un lato, Grazia interna dall’altro: l’ego sparire e lascia il puro Sé, il Brahman, la Grazia, che sono la stessa cosa, allo zenit.
Inoltre la pratica realizzativa è conosciuta da chi l’ha percorsa tutta. La fase delle esperienze istantanee è solo quella iniziale. È fondata su dei principi, ad esempio nell’Advaita Vedanta è vero ciò che è immutabile, è falso ciò che muta. Segue un suo metodo scientifico che si avvale di tre livelli di verifica: 1) questa è l’esperienza diretta che ho ottenuto, 2) me l’ha confermata il Guru, 3) e vi ho trovato conferma anche nelle scritture realizzative.
Altrimenti segua la neoadvaita, Tony Parsons; se l’ha sentito sembra che tutto sia disceso da lui e tutti gli altri erano e sono degli idioti. Uguale per U. G. Krishnamurti e simili. Forse la sua logica vi troverà più conforto, ma lei rimarrà nient’altro che un ego, forse logico, ma nulla di più. Poi lei saprà che seguo gli insegnamenti di Sri Ramana Maharshi. Sono 653 colloqui, contenuti in ‘Discorsi con Sri Ramana Maharshi’, Vol. 1 e 2, Edizioni Vidyananda. Ne estragga uno al giorno, e avrà le risposte che cerca. A volte quelle risposte sono in forma di semi che hanno bisogno di essere dischiusi, allora vi sono dei commentatori.
La saluto cordialmente.