— Il post l’ho letto ed è meraviglioso, sto solo scoprendo quanto sia difficile abbandonarsi e abbandonare.
In questi giorni riflettevo al cammino di vita che ho fatto. Niente più rabbia nei confronti della vita o di qualcuno. Niente più rabbia nei miei confronti, nessuna voglia di farmi male. In questo momento, che io vivo come così difficile, per la prima volta non mi rimprovero nulla, ho fatto tutto ciò che era umanamente possibile per me fare, anche se potrebbe non essere abbastanza.
— Queste tue conquiste mi riempiono di gioia!
— Proprio perché sto facendo tutto quello che posso, adesso rimane solo abbandonarsi a quello che accadrà, ma mi è difficile. È un intento, ma di fatto vivo nella paura e completamente attaccata al risultato. Mi manca non contattare più la parte che sta sotto o sopra o dentro, o ovunque: adesso mi rendo conto di quanto sia stata sorgente Viva e confesso che mi sento abbandonata.
— È molto semplice ritrovarla!
Osserva Barbara attaccata al risultato e terrorizzata dal timore di non farcela.
Prima o poi noterai che c’è qualcosa che osserva. Questo qualcosa è inamovibile, silenzioso, quieto, una presenza consapevole.
Dopo un certo tempo, ti capiterà di passare da Barbara a questo qualcosa che osserva e di stare lì in pace.
Dopo più tempo senti che questo qualcosa sei veramente TU.
Noterai poi che questo qualcosa è anche il Guru, la Grazia, la salvezza e starai lì in samadhi e beatitudine.
Noterai che per quanto tu sia in uno stato non-duale di coscienza unitiva, in qualche modo che è inspiegabile, continua l’umiltà, abbandono e devozione verso il Guru.
Poi tenderai sempre di più a non spostarti da questo qualcosa per entrare nell’identità di Barbara.
Allora vedrai che il Guru dà l’ispirazione perché il ‘fantoccio’ Barbara faccia qualcosa.
E Barbara lo farà, ma è l’azione del Guru, e volontà di Dio.
Ecco come ritrovarla.