— C’è qualcosa di nuovo?
— Se hai questa spinta, fratello, porta pazienza per la Liberazione. Ma se non ce l’hai, l’unica Realtà che veramente c’è ti appare spontanea.
— Ma allora la Realizzazione è una noia continua.
— No, è un abbandono continuo.
— E come si fa a rimanere nell’abbandono continuo?
— Bisogna essere morti alla vita del sogno. La spinta a ricercare stimoli nella vita si trasforma in spinta a sprofondare nel Sé. L’abbandono al Sé (in questa fase il Sé più che gioia è pace profondissima) e la disidentificazione dal mondo si fanno sempre più profondi, la vita del mondo la si è abbandonata nelle mani di Dio, perciò e si reagisce sempre meno agli stimoli esterni. Lo stare nel Sé è qui percepito come uno stato di profondo o totale abbandono (al Divino). Da qui il sonno desto, e dal sonno desto la Liberazione – che vuol dire che il personaggio illusorio del sogno è morto.