Adi Shankaracharya “Aparokshanubhuti”
Istruzioni per la Realizzazione
53. Quando la dualità appare attraverso l’ignoranza, si vedono altri; ma quando tutto viene identificato con l’Atman, non si percepiscono per niente altri.
54. Nello stato in cui si identifica tutto con l’Atman, non sorge né delusione né dolore, e di conseguenza non c’è dualità.
55. La Shruti, per bocca di Brihadaranyaka, afferma che questo Atman, che è il Sé di tutti, è in verità il Brahman.
56. Questo mondo, sebbene oggetto della nostra esperienza quotidiana e pur servendo a tutti gli scopi pratici, come il mondo dei sogni ha la natura della non-esistenza, in quanto viene contraddetto dal momento successivo.
57. L’esperienza del sogno è irreale al risveglio, mentre l’esperienza del risveglio è assente nel sogno. Entrambe le esperienze sono inesistenti nel sonno profondo, che a sua volta non è esperito nel sogno e nella veglia.
58. Pertanto tutti e tre gli stati sono irreali in quanto creazione dei tre guna. Ma la loro testimonianza (la realtà che sta dietro di loro) è oltre i guna, è Eterna, è Una ed è la Coscienza stessa.
59. Proprio come, una volta svanita l’illusione, non si vede più il vaso distinto dall’argilla o l’argento nella madreperla, allo stesso modo, quando il Brahman viene realizzato come il vero Sé, non si vede più il jiva [l’anima individuale] al posto del Brahman.
60. Proprio come l’argilla viene descritta come vaso, l’oro come orecchino e la madreperla come argento, allo stesso modo il Brahman viene descritto come jiva.
61. Proprio come sono illusori l’azzurro nel cielo, l’acqua in un miraggio e una figura umana in un ritratto, così è illusorio l’universo nell’Atman.