Sri Ramana Maharshi, Discorso 573
Giunse in visita Ranganatha Ayyar, un devoto di quattordici anni, che chiese: “Quanto dura l’intervallo tra la morte e la reincarnazione?”.
M.: Può essere lungo o breve. Ma uno Jnani non ha tali cambiamenti; egli si fonde nell’Essere Universale, così dice la Brihadaranyaka Upanishad.
Alcuni dicono che coloro che dopo la morte imboccano il sentiero della luce non rinascono, mentre quelli che prendono il sentiero delle tenebre, rinascono dopo aver goduto dei frutti del karma nei loro corpi sottili.
Se i meriti e demeriti sono uguali, rinascono direttamente qui. Se i meriti superano i demeriti, i corpi sottili vanno nei diversi cieli e poi rinascono qui; se i demeriti superano i meriti, vanno negli inferni e poi rinascono qui. Si dice che uno yogabrashta [chi non è riuscito a realizzare lo yoga] segua gli stessi itinerari.
Tutto ciò è descritto negli shastra, ma in realtà non c’è né nascita né morte. Si rimane solo come si è nella Realtà. Questa è l’unica Verità.