M. – Shankara riassume l’intero jnana yoga nel verso 170 del Vivekachudamani: “Nel sogno, in cui non esistono oggetti esterni, la mente crea da se stessa lo sperimentatore e il mondo da sperimentare. Ciò accade anche nella condizione di veglia. Così tutto questo universo oggettivo non è altro che una proiezione della mente”.
Nel corso della conversazione ‘l Maestro affermò: “Realtà e illusione sono la stessa cosa”.
[Discorso 315] Un attendente chiese come potesse essere così.
M. – I tantrici ed altri che seguono scuole del genere condannano la filosofia di Sri Shankara definendola maya vada, la filosofia dell’illusione, senza comprendere bene ciò che vuol dire. Cosa dice Shankara?
1) Brahman è reale, 2) l’universo è illusorio, 3) Brahman è l’universo.
Egli non si ferma alla seconda proposizione, ma la completa con la terza. Che significa? L’universo è solitamente concepito separato da Brahman, ma questa percezione è sbagliata. I suoi avversari attaccano l’esempio della corda e del serpente. Si tratta di una sovrapposizione incondizionata. Una volta riconosciuta l’esistenza della corda, l’illusione del serpente è rimossa per sempre. Essi però dovrebbero tenere in considerazione la sovrapposizione condizionata, come nell’esempio dell’acqua del miraggio o del miraggio in un deserto.
Il miraggio non scompare, anche quando si sa che è un miraggio. La visione c’è, ma l’uomo non corre verso l’acqua. L’affermazione di Sri Shankara va compresa alla luce di questi due esempi. Il mondo è un’illusione, ma continua ad apparire anche quando si è compreso il suo carattere illusorio. Bisogna realizzare che l’universo è Brahman e che non è separato da Esso.
Se dite che il mondo appare, egli vi chiede “a chi appare?”. Che cosa risponderete? Dovrete rispondere “al Sé”, altrimenti come potrebbe apparire il mondo in assenza del Sé che conosce? Il Sé è dunque la Realtà suprema. Questa è la conclusione di Shankara. Il mondo fenomenico è reale se visto come Sé ed è illusorio se considerato separato dal Sé.
Cosa dicono i tantrici? Essi affermano che il mondo fenomenico è reale perché fa parte della Realtà nella quale appare.
Non dicono queste due affermazioni la stessa cosa? È questo che intendevo quando ho detto che la Realtà e l’illusione sono un’unica e stessa cosa.
Gli avversari continuano: – Il fenomeno dell’acqua del miraggio è puramente illusorio, che si tratti di un’illusione condizionata o incondizionata, perché quell’acqua non può essere usata in alcun caso. Al contrario, l’apparizione del mondo fenomenico è differente, perché ha uno scopo. Come si possono mettere sullo stesso piano un miraggio e il mondo?
Un fenomeno non può essere considerato reale solo perché serve a uno o a più scopi. Prendiamo un sogno per esempio. Le creazioni oniriche hanno uno scopo: sono utili all’interno del significato del sogno. L’acqua del sogno placa la sete del sogno. La creazione onirica è però contraddetta al risveglio e la creazione dello stato di veglia è contraddetta negli altri due stati. Ciò che non è continuo non può essere reale. Se è reale, dovrebbe esserlo sempre, non può essere a volte reale e altre volte irreale.
Lo stesso vale per le illusioni magiche, che sembrano reali mentre in realtà sono illusorie. Allo stesso modo, l’universo non può essere reale di per sé, vale a dire separato dalla Realtà che ne è il fondamento.