— Com’è andata?
— Bene Maestro. Ci sono stati due momenti significativi. Un momento flash durante la giornata, come se tutto, improvvisamente, è diventato interessante, pieno di fascino, come una nota intonata e brillante; ricordo solo una tonalità di un rosso strano, tipo tramonto sullo sfondo, ma è sparito subito. Oggi, invece, durante la pratica guidata da Roberta, al secondo darshan, dopo un po’ di tempo che mi sforzavo di portare il silenzio nell’essere, un po’ con molto sforzo, un po’ con meno, e un po’ dimorando… dopo che Renato ha messo la musica, mi sono trovato in un mondo fantastico, dove c’è solo infinita gioia, serenità, troppo bello (secondo me è il Se). Poi ho iniziato ad avere brividi abbastanza forti su tutto il corpo e sono tornato nello stato di mente ordinario… Ma è quello il Sé? Qualsiasi cosa succeda, un illuminato è in quello stato secondo me, giusto?
— È l’esperienza di quando non sei più qualcosa. Allora, privo di qualsiasi identificazione, sei come gli occhi di un cucciolino pieni di vuoto e meraviglia, così piccolo da non sapere nemmeno di essere. Quegli occhi immacolati vedono il miracolo permanente. Però non legarti a un’esperienza specifica, il miracolo si manifesta in modi sempre nuovi.