Nelle diadi della prima sera mi sono sentita molto tesa soprattutto fisicamente. Prima di addormentarmi ho osservato che la mente si stava difendendo da accuse auto-create. Ho visto che non c’è nessuno che mi sta giudicando, che era solo un pensiero. Qualcosa si è sganciato perché mi sono addormentata subito, ho dormito bene tutta la notte è il giorno dopo la tensione, anche fisica, era sparita.
Nelle diadi del primo giorno ho lavorato, su indicazione di Renato in un dokusan, sul trovare una collocazione anche fisica della sensazione io. A volte l’ho trovata, nell’introversione, in una sensazione verticale al centro della testa oppure tra le sopracciglia, e, nell’ascolto, l’ho sentita più sul cuore.
Il secondo giorno Renato ci ha proposto di lavorare sul koan ‘porta l’attenzione al Sé per sempre’. Il nuovo koan mi ha molto emozionato. L’ho sentito come una ‘condanna’ positiva a proseguire la ricerca in altre vite…
Anche fisicamente la sensazione cambia perché l’Io lo sento quasi confinato all’interno del corpo, mentre il Sé lo sento come un flusso orizzontale, senza confini.
Nei Darshan di Roberta ho toccato picchi meno intensi di silenzio rispetto a Castelnuovo, sicuramente anche per la durata inferiore che è stata, più o meno, quella della meditazione individuale. Nel Darshan di stamani, pur avendo ancora movimenti mentali, ho cominciato a percepire, nel retro della testa e nella schiena una specie di fondale un po’ grigiastro e compatto che fa da sfondo immobile e silenzioso di ciò che avviene ‘davanti’, come un fondale di palcoscenico.