“La veglia è il sogno che sogna di non sognare”
Jorge Luis Borges
La natura di tutto è Vuoto,
ma questo vuoto non è un nulla
perché contiene Consapevolezza.
La consapevolezza di cui parlo
è prima della coscienza duale
frammentata dalla mente in soggetto ed oggetto.
In questa consapevolezza originaria
soggetto e oggetto sono Uno.
Il Vuoto è la natura ‘pura’ di tutte le cose:
quieta, silente, priva di contenuti, di movimento,
di intenzione.
La Consapevolezza è la ‘luce’.
Ma non si tratta di una luce visibile,
è la facoltà di essere coscienti.
Vuoto e Consapevolezza
sono come il cielo vuoto
e la luminosità del sole
che irraggia tutto
senza discriminare
e che perciò è non duale.
Entrambi questi due aspetti,
vuoto e luce,
sono inseparabili.
Il vuoto, la luce e
la loro inseparabilità
sono lo Stato Naturale.
L’aspirante alla Liberazione
dovrebbe allenarsi a ‘vedere’ il vuoto nella forma,
altrimenti potrà aspirare a esperienze dirette
temporanee, non di certo alla Liberazione.
La forma, che può essere qualsiasi cosa,
anche un pensiero,
sembra consistente all’apparenza,
ma la sua vera natura è la vacuità.
Riconoscere il vuoto nella forma
è una pratica che si fa bene
al di fuori della meditazione formale.
Nella meditazione formale l’aspirante
dovrebbe immergersi nella pura Consapevolezza
per entrare nello Stato Naturale.
Fuori dalla meditazione formale
si allena a riconoscere la natura vacua
di tutte le forme che gli appaiono
del mondo esteriore e del mondo interiore.
Col riconoscere il vuoto nella forma
l’attaccamento,
che è ciò che mantiene in essere la mente duale,
gradualmente scema.
Quando cade l’attaccamento,
come nuvole la mente si dilegua.
E quando la mente si dilegua
il sole della Consapevolezza
illumina la vacuità, natura pura di tutte le cose.
Questo è lo Stato Naturale.
L’aspirante alla Liberazione
deve diventare l’irriducibile devoto del Vuoto.