“Che ne dici se amo TE e non amo il tuo ego?”.
Difficile trovare parole più sagge. Grazie a ‘IAm Lila’ per averle postate.
Quando ti dai da fare per gli altri vai incontro a sofferenza sicura. Tante volte amareggiato ho pensato di ritirarmi. Ho spesso pensato “L’approccio di Bodhidharma sia quello corretto. Quando ne hai trovato uno, basta così”.
L’unico modo per farcela è una forte discriminazione tra il Sé e la persona.
Dice Roberta:
“Quell’Uno è in tutti, ma non tutti sono in quell’Uno o almeno non ne sono consapevoli. Quando un allievo dimora realmente nel Sé non può mai deludere perché è Te stesso. Quando invece ci sono alti e bassi non si ha a che fare sempre con il Sé, quando meno te l’aspetti sbuca la persona e delude. vedendo questo ti tendi conto che tutte le persone portano sofferenza, solo il Sé porta PACE. Dunque: distacco dalla persona e fusione con il Sé, non si soffrirà più”.
Comunque io ne ho trovati quattro, forse potrei andare in pensione.