Quando la conoscenza oggettiva giunge alla fine, il veggente individuale non sopravvive. In quel momento l’orgoglioso ‘io’ si fonde [nella Realtà].
Come è concettuale l’individuo, così lo è il veggente.
Se chiami questa città ‘Bombay’, essa apparirà come Bombay;
se la chiami Terra, apparirà come Terra.
Tutto dipende dai concetti del veggente.
Se chiami un oggetto sedia, è una sedia;
se lo chiami legno, è legno.
Se chiami il tutto Realtà, allora il tutto è la Realtà.
Se lo chiami mondo, è il mondo.
La percezione degli oggetti dipende dai concetti del veggente.
Ma la Realtà va oltre i concetti e nessun concetto può catturarLa.
Una donna è chiamata da un uomo ‘moglie’, da un altro ‘sorella’,
da un altro ancora ‘figlia’.
In realtà lei non è altro che un pezzo di carne ed ossa.
A qualsiasi cosa tu dia un nome [concetto], essa apparirà all’esistenza.
Tutto è concettuale e dipende dai concetti del veggente.
Il mondo e gli esseri che lo popolano sono concettuali.
Il ‘veggente’ che considera il mondo reale è l’ego, e l’ego va eliminato.
Se l’ego scompare, allora rimane solo la REALTÀ.
Siddharameshwar Maharaj
(Guru di Nisargadatta)