Se vuoi la Liberazione devi capire una cosa: puoi fare tutte le tecniche che vuoi e avere tutte le esperienze spirituali che vuoi, ma se non sei BUONO CON GLI ALTRI ti serviranno a poco. Non sto dicendo che le pratiche e le esperienze spirituali non servano, sto dicendo che sono solo il 50%.
L’altro 50% è essere buoni con gli altri. E per far questo non ti basta essere buono: DEVI ESSERE ANCHE TANTO UMILE, perché entrando in contatto ravvicinato con loro ti arriverà di ritorno tanta popò, che se solo hai un minimo di aspettativa di ricevere riconoscenza per l’aiuto che dai, quella è la corda con cui ti impicchi!
Lo spiego in modo scientifico. Tu sei il Sé, il Divino, perciò gli altri sono tutti figli tuoi! Se sono figli tuoi ti sarà spontaneo essere mosso ad aiutarli. E lo farai in tutti i modi, ma soprattutto, se hai esperienze spirituali, sarai mosso ad aiutarli a uscire dal dolore che deriva dal credersi un mortale. Nello stare a stretto contatto con loro verrai a contatto anche con le loro impurità, e queste ti feriranno. Devi andare avanti nel tuo obbiettivo di aiutarli senza curarti di cosa arriva a te come persona. Questa è una cosa che conosce qualunque genitore.
Di nuovo ricordo che essere buoni non vuol dire BUONISMO. Un genitore sa anche essere severo quando è necessario, ma non potrà mai ‘chiudersi’ a suo figlio!
Solo quando vivi gli altri come figli tuoi e ti comporterai di conseguenza, potrai completare la scuola dell’apparente separazione, della dualità.
Stai vivendo gli altri come figli tuoi?