Sei sempre nel Brahman, non te ne accorgi perché pensi di appartenere al mondo. Un’abitudine da perdere.

Il liberato è sempre nel cielo del Brahman. Nel Brahman non c’è niente da pensare. Il liberato però ha anche pensieri relativi alla vita della sua persona nel mondo: “devo pagare la bolletta”, “giovedì ho appuntamento con l’oculista” ecc. Il liberato segue questi movimenti senza esserne identificato, perciò non si sente l’autore di queste azioni. Per lui sono movimenti divini e li accetta come tali. Potreste anche dire che sono lo srotolarsi del karma; va bene, ma chi ha creato il karma se non il pensiero del Creatore? Secondo il pensiero del Creatore, il karma si produce agendo da ego, sentendo di essere l’autore responsabili delle azioni. Ma chi è trasportato da un movimento divino non compie azioni. Viaggiando seduto sulla poltrona di un treno, un uomo comune direbbe “sto viaggiando”, chi vive in Brahman affermerebbe “non mi sono mai mosso”.

Così il liberato vive nella non-azione del Braman pur compiendo azioni come qualsiasi altra persona. Il primo non è cittadino del mondo, il secondo sente di appartenere al mondo.

Capite la differenza tra “Lo Yoga è l’assenza di movimenti mentali” e “lo Yoga è la disidentificazione dai movimenti mentali”?

• Vedi anche “Due concezioni di samadhi”.