Dai Satsangha di Francis Lucille
Lucille: — A un certo punto il pensiero che si basa su una supposta entità personale si dissolve da solo.
Partecipante: — Non credo vi sia qualcosa che io posso fare per il pensiero, ma posso scegliere il silenzio quando si presenta. Anche questo è pensare?
Lucille: — Sappi che nella sostanza tutto è silenzio.
Partecipante: — È difficile vedere tutto come silenzio se distinguiamo le cose in belle e brutte. A dire il vero, al brutto tendiamo a preferire il bello, ma tutto ciò verso cui abbiamo provato avversione, disgustato, odio tende a tornare con forza. Puoi dire qualcosa su questo?
Lucille: — Quando amiamo il nostro odio, smettiamo di odiare. L’amore vince sempre! Amare l’odio vuol dire accoglierlo; ciò non significa seguire ciò che l’odio ci suggerisce, significa solo che non dobbiamo sopprimere questo sentimento. Quando amiamo l’odio ci situiamo al di fuori del processo dell’odiare, e allora l’amore ha inizio.
Partecipante: — Ma è così forte. Da dove viene fuori?
Lucille: — Dalla vecchia abitudine di pensare di essere separati. Lascialo andare! Torna al bambino in te. Sii gentile col bambino e ascoltalo, perché il bambino è il Sé. Il bambino non odia né ama: semplicemente È. Non resistergli, arrenditi a lui. L’importante è liberarsi della nozione che c’è qualcosa da cambiare, da correggere, che le cose non sono come dovrebbero essere. Smetti di fare la parte di Dio. Quando smetti di fare Dio, sei Dio.