— Come stai?
— Caro Sergio, che piacere scriverti! Mi riporti sempre al cuore e… tutto è espansione.
Sono nel totale caos al lavoro, lo stress imperversa… Ma appena sposto lo sguardo non esiste più nulla.
Poco fa riflettevo sulla qualità di essere liberi dalla mente e dalle credenze in merito. Sorridevo all’idea che quando la mente scompare in realtà non si è affatto liberi, perché: chi è libero? Nessuno è mai stato prigioniero.
Inoltre non si può fare nient’altro che seguire l’Inconoscibile. E se mi distraggo… subito [la consapevolezza del Sé] mi riporta sul sentiero, che lo voglia o no; ma il volerlo o no è sempre e solo distrazioni della mente.
Caro Sergio, quanta meraviglia e perfezione in ciò che c’è! Quanto mi sento lontana dalle idee di amore, bontà, compassione… Eppure il mio cuore è un rubinetto che non riesco a chiudere anche se a volte sono tagliente come una spada.
Ti voglio tanto bene.
— Cara Mukti, considerami un fratello in Dio. Ho sempre piacere di sentirti, perciò quando desideri scrivermi o telefonarmi ti prego di non esitare. Io mi trattengo per non essere invadente, dato che ho avuto una funzione di insegnante. Ma ora che il tuo insegnante è il Sé, sono solo un fratello in Dio.