— Non l’avevo mai ascoltata… C’è tradotta in italiano l’Avadhuta Gita; mi sembra stupenda. Cita anche l’infinita gratitudine che nasce verso il Maestro.
— È bello quello che stai facendo, ma volevo farti vedere anche un’altra cosa. Invece di mantenere la mente in qualcosa di positivo, STAI SENZA FAR NIENTE, e conferma, ripeti a te stesso: NON SONO QUESTO, NON SONO LA MENTE NÉ IL MONDO, SONO LA TRASCENDENZA E IL DISTACCO.
Magari all’inizio, se sei abituato a tenere impegnata la mente, arriverà un momento di noia. Benissimo! Stagli di fronte e conferma a Te Stesso: Non sono questo, Io Sono la Trascendenza e il Distacco.
A un certo punto avvertirai la Beatitudine, e comincerai a nutrirti di Te Stesso, senza bisogno di oggetti esterni: la fidanzata, la TV, o persino le sacre scritture (che non sto dicendo che non vadano studiate). Quando cominci a nutrirti di Te Stesso, comincia la disintossicazione dal mondo, cioè dall’abitudine di ricavare godimento sia dal mondo interiore (la mente) che da quello esteriore (l’universo fisico), che come sai sono impermanenti.
Praticando in questo modo, nascerà quel flusso di attenzione ininterrotta verso Chi Sei Tu, come un filo d’olio continuo, che conduce al nirvikalpa ed infine al sahaja samadhi.