Quando iniziai l’autoindagine ero tormentato da indicazioni assai diverse date da grandi Maestri. Ad esempio, Ramakrishna dice che quando uno raggiunge il sahaja samadhi, dopo 21 giorni il suo corpo muore – il che implicitamente diceva che lui non l’avesse ancora raggiunto…
Avrei voluto che qualcuno mi spiegasse quelle macroscopiche differenze, ma quel qualcuno non c’era. Me le ha spiegate Dio attraverso le esperienze spirituali che mi ha donato …
Sri Ramakrishna dà il nome di sahaja samadhi agli assorbimenti; è comprensibile che il corpo di uno che è rimasto in trance per 21 giorni senza mangiare né bere lasci la valle di lacrime…
Per Sri Ramana invece il sahaja samadhi è l’identificazione del jiva (l’anima individuale) col sostrato che sottende tutti gli stati. Bhagavan lo dice esplicitamente ai devoti: “Voi mi vedete assorbito, poi che parlo, poi che dormo… ma io non cambio mai”.
Arcano disvelato …
La neoadvaita si basa sul sillogismo “Dato che sono già il Sé, non ho bisogno di realizzarlo”. È un ottimo sillogismo di logica inferenziale. Peccato che la logica inferenziale non sia Dio…