Ciao Sergio. Sono riuscita ad arrivare al lavoro. Prima di partire ho detto: “Dio guida tu perché io non ci sono più”. Sergio, non so cosa succede, ma io non ci sono più; c’è solo Lui adesso. È una cosa meraviglioso.
Archivi tag: Abbandono a Dio
compiere tutte le azioni come servizio
Chi si abbandona a Dio dovrebbe compiere tutte le azioni come servizio.
Questo insegnamento non è per tutti, ma solo per quelli che sono pronti ad abbandonarsi a Dio. Infatti qualcuno potrebbe considerare: “Ma allora non c’è piacere”. Il fatto è che il piacere di quell’aspirante è tutto investito nel dimorare in dio, essere senza desideri verso il mondo e mantenere ben chiara la coscienza che tutto il film della vita e dell’esistenza del mondo fenomenico è pura illusione, la qual Continua a leggere →
gli aspiranti non comprendono l’abbandono a Dio
Gli aspiranti non comprendono l’abbandono a Dio. Quando si affida la propria vita e la propria persona al Divino e si dice: “Sia la Tua volontà, non la mia”, non resta molto da fare. Allora interiormente si entra nella non-azione e si diventa il Testimone puro, senza coinvolgimenti.
Da ciò che ho visto, solo con jnana senza l’elemento bhakta dell’abbandono a Dio, non è possibile smantellare l’ego. Gli aspiranti jnana che si impegnano arrivano a un buon distacco, ma restano sempre Continua a leggere →
Dio è colui che vede – 4
Dio è colui che vede, il Percipiente. Portare costantemente l’attenzione a Chi percepisce significa destrutturare la visione della vita nel mondo (con scopi, significati, fare, divenire ecc.) e DIMENTICARLA. Si va oltre il gioco.
Per dimenticare la vita del mondo dovete abbandonarla a Dio. Se volete risolvere subito tutto col vostro ego, rimarrete inevitabilmente cittadini del mondo. Voi invece dite: “Dio, io sto nel Sé e Tu ti occupi della mia vita”. E Dio o risolverà le cose da sé Continua a leggere →
sadhana della volontà e abbandono al Divono
Io sto presentando una sadhana della volontà, anche perché la maggior parte delle persone che lavorano con me in questo momento hanno bisogno di questo. Ma c’è anche la sadhana dell’abbandono, che in pratica è una non-sadhana: tutto quello che avviene è perfetto e va bene così, perché è espressione di Dio.
Succede però che alcuni vedono aspiranti molto avanzati che descrivono l’abbandono a Dio, e si dicono: “Perché fare tutto questo sforzo? Io mi abbandono e non devo fare niente”, Continua a leggere →
opposti, abbandono, struttura della mente, conoscenza relativa e nirvikalpa
La struttura della mente è per opposti. Se carichi l’idea di essere meschino verso la quale hai ovviamente repulsione, in ugual misura nella mente c’è l’idea e il desiderio (probabilmente inconscio) di essere grandioso.
Cominci a praticare una sadhana e gradualmente guarisci fisicamente e psicologicamente. Non appena ti senti meglio, balza fuori come una molla il desiderio nascosto di essere grandioso, caricato con una spinta uguale alla repulsione di essere meschino nutrita per lungo Continua a leggere →
prove difficili
— Sergio, faccio un po’ fatica a passare da jnana a bhakti [e mi racconta una serie di vessazioni subisce sul lavoro] Non vengo apprezzato per il lavoro che svolgo, non posso decidere nemmeno di spostare un evidenziatore senza il permesso... Allora decido di aumentare il livello di vigilanza, mi sorbisco tutta questo materiale psicologico e, piano piano ritorno nella Presenza. Ma un approccio bhakti non funziona molto.
— Quelle che mi racconti sono prove molto difficili. In quei momenti Continua a leggere →
la difficoltà degli aspiranti jnani a capire bhakti
Istruzioni per un Aspirante Lottatore
Se le tue meditazioni sono così ‘lottate’, come tu dici, accontentati di un’ora per volta.
L’ego deve perdere!, perché l’ego non può raggiungere la Liberazione. Per raggiungerla l’aspirante deve metterlo da parte e abbandonarsi a Dio; allora giunge la Grazia con il samadhi, lo stato unitivo.
Sospendi il tuo modo abituale di meditare e medita nel modo seguente:
Chiudi gli occhi e contatta la sensazione interiore di Dio.
Digli: “Io da Continua a leggere →
il problema non è risolvere i problemi
— Hai provato a fare l’esercizio ‘oggetto-conoscenza’?
— Sì, ho provato in varie occasioni. Il problema si stempera, si attutisce, si riduce. Poi si ripresenta. Siccome i problemi si rinnovano e si ripresentano quotidianamente, e questo per quasi 58 anni, il mio ego si deprime e crede di non farcela...
— Il problema non è risolvere i problemi.
Il problema è trasferire la tua identità da N. al Sé.
Dopo di che la tua personalità potrebbe anche rimanere esteriormente più Continua a leggere →
da come voglio io a come vuole Dio
Vi sono aspiranti che hanno esperienze spirituali importanti; alcuni di questi sono maestri celebri e sviluppano anche qualche potere, come trasferire il silenzio alla sala di meditazione.
Ma come vanno la loro importanza personale, il loro ego?
Il salto qualitativo determinante avviene quando passate ‘come voglio io’ a ‘come vuol Dio’, allora non c’è cosa che non possiate affrontare nella sadhana!
Le vasana (desideri, spinte personali) cadono dandosi e dandosi a Dio: “Sia la Continua a leggere →