tutto salta fuori quando non ci sono più

Shivananda — Questi ultimi giorni sono diversi, c’è maggiore continuità nel Sé. Sono in un distacco profondo, mi sento Uno con tutto. C’è più tranquillità e le cose arrivano con serenità. In altri momenti cado nella dualità, poco dopo me ne accorgo. Sono molto grata di poter continuare a nutrirmi delle letture dei testi sacri e dei post di Sergio. Quando sono assorbita c’è tutto quello che c’è, ma non la persona. C’è gioia. È come una passione, una piacevole beatitudine Continua a leggere →

cosa vuol dire abbandonarsi al Sé?

Abbandonarsi al Sé, che al sentire si presenta come pura Coscienza o puro Essere, significa accettare che il mondo è un sogno. Il che vuol dire: abbandonare tutte le vasana (spinte della mente). Ma potete farlo solo con l’abbandono, perché solo l’amore può dissolvere l’ego. Col nichilismo non vi riuscirà. Se non mollate il mondo, non sarete in grado di immergervi nel Sé, né ovviamente di conoscerne la Beatitudine. Sarete tirati indietro dall’attaccamento, dalla paura di morire o Continua a leggere →

il nodo dell’identità col corpo è stato reciso

Shambhuananda — Ho avuto un sogno lucido questa notte. Ho rivissuto un momento di una decina di anni fa in cui ho visto un uomo morire. Non provavo alcuna carica emozionale nel rivedere quella scena. Subito dopo è apparsa la memoria di un’esperienza di tre-quattro anni fa. Ero rimasta completamente lucida durante ripetuti svenimenti al pronto soccorso, a causa di un trauma cranico. Da svenuta avevo la sensazione che il corpo non ci fosse più, che fosse morto, ma sentivo di esserci: come coscienza Continua a leggere →

va tutto bene quello che c’è

Va tutto bene quello che c’è. Interiormente smetti di discriminare, esteriormente non deviare dal dharma (condotta etica). Vuoi essere il Sé, ma IL SÉ NON DISCRIMINA. Accetta il momento presente così com’è e ti ritroverai nella Grazia di Dio. “Allora perché si dice ‘non deviare dal dharma’?”, chiede la mente. L’adharma (condotta non etica) nasce solo dalle impurità mentali. Se tu fossi radicato nel Sé non vi sarebbe bisogno di precisare ‘non deviare dal dharma’. Ma Continua a leggere →

preghiera e abbandono

Ramana Maharshi, discorso 594 D. – “Come si può pregare Dio per il bene dell’umanità?”. Questa domanda sembrava comune fra i pensatori occidentali. M. – Si prega Dio e si termina dicendo: “Sia fatta la Tua volontà!”. Se dev’essere fatta la Sua volontà, perché pregare? Invero la Volontà Divina trionfa sempre e in tutti i casi. Gli individui non possono agire di propria volontà. Riconoscete la forza della Volontà Divina e rimanete tranquilla. Dio si prende cura di ciascuno. Continua a leggere →

il massimo grado di abbandono

È l’essere interiormente Uno, è il samadhi – che non necessariamente dev’essere una trance ad occhi chiusi. Come viene vissuta la preghiera e l’abbandono al Divino dallo stato naturale di unità? Una testimonianza da Mukti: La vera preghiera è Essere. Pregare è Essere, Essere è pregare. Non per chiedere, non per ottenere, non per adorare o contemplare, ma puro e semplice Essere. La vera preghiera è anche oltre l’abbandono; infatti: “Chi si abbandona a Chi?”… – L’Essere Continua a leggere →

sforzo o grazia per la liberazione?

È una domanda che non ha senso. La Grazia c’è sempre. È il nostro essere il Sé, il Divino. Questa è la Grazia; come potrebbe mancare? Ed è anche il Guru, che a volte si proietta in un Guru esterno e in insegnamenti cui accediamo. Chiarito questo, la domanda potrebbe essere: Sforzo o Abbandono per la Liberazione? Vi sono tipi di aspiranti diversi, che attraversano situazioni e momenti diversi. In alcune situazioni è necessario lo sforzo, in altre l’abbandono. In generale quando Continua a leggere →

la liquidazione della mente

Nella fase delle esperienze dirette savikalpa, l’aspirante ha ancora una mente molto strutturata, piena di concetti: questo è buono, questo è sbagliato, ha modelli ideologici di riferimento. Questi concetti, che appaiono piuttosto fissi, creano le sbarre della sua prigione, cioè creano il mondo limitato così come a lui appare: è un corpo fisico, è una persona che ha difetti e abilità, dipende dalla propria storia personale, è il responsabile della proprie azioni ecc. ecc. Proprio per questo Continua a leggere →